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Il fenomeno della desertificazione in Italia


               ta graduale della produttività biologica, la semplificazione strutturale e

         FOCUS  compositiva della biocenosi e l’aumento dei processi di erosione a scala
               di bacino. L’avanzamento della desertificazione implica pertanto la ri-
               duzione dell’efficienza funzionale del sistema stesso e l’alterazione del-
               le funzioni che il bosco svolge nel territorio: produttività biologica, ca-
               pacità protettiva (suolo e acqua), assorbimento di carbonio e conserva-
               zione della biodiversità. Di fatto, nei boschi mediterranei è diffusa la
               presenza di sistemi forestali degradati o comunque caratterizzati da ele-
               vata semplificazione strutturale, compositiva e funzionale. Essi sono
               spesso il risultato dell’azione combinata di fattori di perturbazione,
               principalmente incendi e pascolo brado, e forme irrazionali di coltiva-
               zione e utilizzazione dei boschi che perdurano da tempi antichissimi.
                  Il rischio di desertificazione costituisce problema rilevante per il go-
               verno del territorio in Sicilia, Sardegna, Puglia, Molise, Basilicata,
               Calabria e Abruzzo. In Sicilia, Sardegna e Puglia gran parte del patri-
               monio silvo-pastorale (boschi, macchia mediterranea, praterie) è ubica-
               to nelle zone a più alto rischio di desertificazione. In altre regioni
               (Basilicata, Calabria, Abruzzo, Molise) l’entità del patrimonio silvo-pa-
               storale incluso nelle zone a più elevato rischio è nell’ordine di grandez-
               za di diverse decine di migliaia di ettari. Le fisionomie a macchia, in cui
               sono comprese tanto le formazioni pre-forestali che le forme regressi-
               ve del bosco, sono le più diffuse nelle aree a più alto rischio.
                  Nelle suddette regioni, la quota della superficie boschiva ubicata nel-
               le zone a maggior rischio relativo di desertificazione varia tra 11% e
               89%. La questione non è dunque trascurabile, soprattutto se si conside-
               ra che in alcune di queste regioni (Puglia e Sicilia) si registrano i più bas-
               si indici di boscosità a scala nazionale e che le analisi sullo stato dei bo-
               schi inclusi nelle zone aride evidenziano condizioni diffuse di ridotta
               efficienza funzionale e di degrado.
                  La capacità di protezione esercitata dai soprassuoli forestali è molto
               fragile quando sono soggetti all’esposizione congiunta, frequente e rei-
               terata a fenomeni di pressione antropica. Peraltro, va evidenziato che i
               sistemi forestali mediterranei si sono in buon parte coevoluti con tali
               perturbazioni, sviluppando strategie adattative, al punto che, entro certi
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               limiti, i fattori perturbativi sono entrati far parte delle dinamiche natu-
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