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Il fuoco: fonte di energia e potere distruttivo


               anche le proprietà fisiche del suolo forestale.

         FOCUS    Uno dei fenomeni successivi al passaggio del fuoco è quello relativo
               alla forte mineralizzazione che segue l’incendio, che si unisce a una mi-
               nore presenza di acqua nel suolo e quindi ad una soluzione circolante
               caratterizzata da maggiore densità e pertanto meno assorbibile dalle ra-
               dici delle piante.
                  La accertata variazione diminutiva della sostanza organica, il modifica-
               to assetto strutturale della sostanza minerale, inducono anche variazioni
               di peso specifico che influiscono ancora negativamente sulle condizioni
               biologiche del suolo, limitando la disponibilità di aria e di acqua, danneg-
               giando macrofauna e mesofauna, piante superiori e microorganismi.
                  Non meno importanti delle variazioni delle caratteristiche fisiche del
               terreno sono i danni alle proprietà chimiche del suolo. Essenzialmente
               il passaggio del fuoco provoca: variazione del tenore di carbonio, varia-
               zione dell’azoto, variazione del rapporto C/N, variazione del pH, cioè
               dell’acidità del suolo.


               Danni alla componente biotica dell’ecosistema foresta
                  La componente biotica dell’ecosistema foresta è notoriamente rap-
               presentata dai produttori, dai consumatori primari e secondari e dai
               bioriduttori. 4
                  Le problematiche relative ai danni subiti da questa componente, co-
               sì complessa, sono molto articolate e legate nella loro gravità: all’inten-
               sità dell’incendio boschivo, alla sua durata, al numero di volte che il fuo-
               co stesso nel tempo ripercorre la medesima superficie.
                  Vi sono specie forestali poi più sensibili, come si vedrà, ai danni del
               fuoco e altre meno. In questo senso lo spessore della corteccia, caratte-
               ristica che come noto si diversifica da specie a specie, svolge una note-
               vole influenza sul danno riportato dai tessuti vegetali sottostanti. Specie
               forestali come Faggio (Fagus selvatica L.) a corteccia sottile, sono molto
               più sensibili ai danni da calore e abbruciamento, di specie a corteccia
               spessa come Cerro (Quercus cerris L.). Nel caso di Quercia sughera
               (Quercus suber L.) si è potuto addirittura constatare che esemplari ubica-
               ti in territori percorsi dal fuoco, nell’immediatezza dell’incendio si pre-
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               sentavano apparentemente morti, salvo, a breve distanza di tempo, mo-
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