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Il fuoco: fonte di energia e potere distruttivo


            ze agricole. È interessante riportare ciò che avviene in alcuni Paesi tro-
            picali.                                                                  FOCUS
               Ancora nel 1957 la FAO calcolava che 2 milioni di persone e 35 mi-
            lioni di chilometri quadrati fossero interessati alla coltivazione itineran-
            te (shifting cultivation) attraverso il taglio del bosco, il fuoco, la coltivazio-
            ne per uno o più anni del terreno e il successivo abbandono dello stes-
            so per la reinvasione degli alberi.
               Secondo uno schema riportato da Piussi, di Zinke ed altri autori,
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            nella Thailandia nord-occidentale si avrebbe, seguendo una rotazione
            invero piuttosto accorta che data almeno un secolo e che prevede l’uti-
            lizzo del fuoco, un ottimo funzionamento dell’ecosistema.
               Circa l’utilizzazione del fuoco nelle praterie agricole, per l’abbrucia-
            mento delle stoppie ad esempio, è da dire che anche autori celebri del-
            l’antichità, tra i quali Virgilio, hanno scritto sull’argomento. Così si può
            ben dire che la pratica di accendere fuochi nei campi per distruggere i
            residui vegetali e per una sorta di disinfezione, pratica oggi assai critica-
            ta e spesso fuori legge, a motivo del pericolo che rappresenta per gli in-
            cendi, ha avuto in passato propugnatori assai illustri.


            Danni alla componente abiotica dell’ecosistema forestale
               Non v’è dubbio che gli incendi boschivi che percorrono estese su-
            perfici forestali possono influenzare il clima delle regioni interessate al
            fenomeno. Il problema della desertificazione è certamente acuito dalla
            distruzione di superfici forestali. Alla variazione del grado di copertura
            del suolo corrisponde una variazione diminutiva della quantità d’acqua
            che giunge al suolo. Così il risultato del disboscamento attuato in vasti
            comprensori del mondo utilizzando come mezzo proprio il fuoco ot-
            tiene come contropartita il deserto.
               Circa le modificazioni che intervengono sul suolo, il discorso è reso
            certamente ancor più complesso dalla mancanza di dati nel nostro
            Paese, a meno di significative ma rare eccezioni. Pare comunque accer-
            tata una diminuzione di sostanza organica nei terreni percorsi dal fuoco.   5
               Addirittura il ripetersi di incendi a breve distanza di tempo sullo stes-  n.
            so comprensorio può portare allo scoprimento del suolo minerale con         -  II
            perdite considerevoli di fertilità. Il fuoco, peraltro, modifica in peggio
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