Page 9 - ok rivista silvae dicembre 2024
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viene scelto proprio l’orso. Nessun altro animale selvatico è rappresentato,
“utilizzato” ed umanizzato come questo plantigrado.
Questa proiezione moderna ed antropomorfa di una specie assolutamente
selvatica che generalmente rifugge l’uomo, ha un significato ancestrale ben
preciso. Orso e lupo, sono grandi carnivori dalle caratteristiche biologiche
ed eco-etologiche molto definite che, per alcuni aspetti, ritroviamo anche
nell’uomo. Il lupo deve parte del suo successo alla vita in branco, i cui
membri seguono una rigida gerarchia e lottano fra loro per conquistare la
posizione dominante, diventare degli “alfa” e conquistare il diritto alla
riproduzione. Allo stesso tempo il branco garantisce una grande plasticità
adattativa a diverse situazioni e capacità di cooperazione anche per crescere
la prole. Tutte caratteristiche che sono state alla base del successo anche del
genere “Homo”. D’altro canto nell’orso si trovano altri aspetti biologici e
morfologici che, nei nostri progenitori ancestrali, potevano risultare
assolutamente evocativi.
L’orso, almeno in alcune situazioni, abitava come l’uomo le caverne, come
l’uomo è un onnivoro perfetto, cura la prole a lungo, e, fatto rarissimo nel
mondo animale, è l’unico mammifero “non primate” a muoversi anche in
postura eretta.
Come un uomo, infatti, l’orso si alza in piedi, cammina e si arrampica.
Questo elemento, probabilmente più di ogni altro, lo ha fatto percepire come
una specie di “uomo selvatico”, animale dalle fattezze umanoidi, con uno
sguardo frontale, tipico dei carnivori e primati, e capace, come solo l’uomo
sa fare, di camminare in piedi! Una specie di divinità dei boschi.
Questa è una delle tante ipotesi formulate dai paleoantropologi. Una ipotesi
secondo cui questa specie, in modo pressoché esclusivo rispetto ad ogni
altra, si ritiene fosse anticamente oggetto di “culto”.
Oltre alle pitture rupestri, nei siti paleolitici vi sono numerosissimi
ritrovamenti dei cosiddetti “altari dell’orso”, composizioni con ossa, di
solito cranio e tibie. Non esistono “sepolture” ordinate di lupo, leone,
mammuth o altre specie: i resti ossei degli animali uccisi dall’uomo
preistorico venivano utilizzati come strumenti e monili o gettati in depositi
come spazzatura. L’orso no.
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