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sintesi,  il  suo  uso  farmacologico  è  andato  progressivamente  scemando,
               mentre si è mantenuto per un certo periodo quello legato all’industria delle
               vernici; dalla distillazione della resina di larice è possibile ottenere infatti
               l’essenza di trementina, nota anche come ‘acquaragia’, usata quale solvente
               per le vernici e anche per altri usi. Anche in questo caso i diluenti prodotti
               per  sintesi  hanno  in  pratica  fatto venir  meno  la  necessità  di  utilizzare  la
               resina  di  larice  quale  base  di  partenza  per  la  preparazione  di  particolari
               sostanze.  Ai  giorni  nostri,  eccezion  fatta  per  qualche  nostalgico  delle
               tradizioni  di  un  tempo,  per  lo  più  molto  anziano,  il  quale  continua  a
               praticare l’estrazione della resina del larice per autoconsumo interessando
               pochi  alberi,  questa  particolare  lavorazione  si  può  considerare  più  che
               rarefatta, del tutto scomparsa, mentre nel passato era questa un’attività che
               nei paesi di montagna si tramandava di padre in figlio. Il poter osservare sui
               tronchi di larici di notevoli dimensioni e di sicura età avanzata il foro alla
               base del tronco – segno inequivocabile di una passata attività di estrazione
               della resina – rappresenta un evento oramai molto raro, mentre un tempo
               era realtà diffusa. Anche in questo caso ci si trova difronte a una situazione
               legata al passato, la quale di certo non si ripresenterà in un futuro prossimo
               e che, analogamente a quanto rappresentato in precedenza relativamente ai
               segni  del  cavallettamento  totale  sui  tronchi  degli  alberi  nei  boschi  di
               altofusto,  può  essere  considerata  una  testimonianza  di  una  recente
               “archeologia forestale” destinata a scomparire dapprima progressivamente
               e poi definitivamente.

               Considerazioni conclusive

               La  conoscenza  delle  vicende  storiche  che  in  un  passato  sia  remoto  sia
               prossimo  hanno  interessato  le  formazioni  forestali  sono  di  fondamentale
               importanza per poter comprendere come le stesse si presentano all’attualità
               nella loro composizione specifica, nella loro struttura orizzontale e verticale,
               nelle  loro  condizioni  di  stabilità  biologica  e  meccanica,  nel  loro  stato  di
               evoluzione  ecosistemica,  nella  situazione  relativa  alla  loro  biodiversità,
               biocomplessità e biofunzionalità.




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