Page 249 - orientamento I bozza
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Le vespe: un caso di sociogiologia culturalmente mediato
dalla comunità tradizionale alla questione annosa dell’integrazione
sociale. Una semplice astrazione contestuale permette di coglierne l’a-
nalogica coincidenza. Storicamente la coesione sociale era assicurata
anche e soprattutto additando la diversità (considerata deviante), il
“negativo” riconoscimento della alterità assurgeva a momento fondan-
te l’identità e l’appartenenza al gruppo nativo.
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Una convinzione prassomorfica , quindi, radicata e diffusa, in
qualche misura scontata: nessuna precedente indagine svolta per vali-
dare scientificamente (confutando o confermando) il tradizionale
assunto, piuttosto studi finanziati per cercare di capire come gli insetti
riuscissero ad individuare l’estraneo (tramite la vista, l’udito, l’olfatto, il
comportamento, etc…).
Quale motivazione spinge il gruppo di studio a riesaminare il caso
della socievolezza limitata? Perché riaprire una questione che sembrava
potersi ritenere chiusa una volta per tutte? Donde la necessità di sotto-
porre a nuova verifica scientifica l’assunto della socievolezza limitata?
Ecco la spiegazione di Bauman. Le credenze umane tendono a muta-
re col tempo. Quanto oggi si reputa giusto e buono, domani potrebbe
non esserlo più, anzi difficilmente lo sarà. La proteiforme cultura umana
celebra valori e simboli esposti a dinamica e periodica svalutazione. Non
sfuggono a questa legge le accreditate convinzioni prassomorfiche quan-
do si trovano sopravanzate da nuove prassi umane.
Quella che si considerava una questione risolta veniva a riproporsi in
tutta la sua critica attualità.
Seguono le risultanze finali della ricerca:
• il 56% delle vespe operaie cambiano alveare nella loro vita;
• gli alveari oggetto dello studio sono di norma popolazioni miste
dove vespe native e vespe immigrate lavorano spalla a spalla e vivo-
no vis à vis (l’ausilio degli strumenti di identificazione elettronica per-
mette di risalire ai movimenti tra nidi);
• le vespe immigrate non vengono affatto discriminate o marginaliz-
zate, quanto piuttosto integrate pienamente.
4 (n.d.r.) Il prassomorfismo individua una modalità di lettura sociale influenzata culturalmente, prati-
che e condotte diffuse e dominanti all’interno della comunità corrente condizionano l’elaborazione Anno
di corrispondenti visioni sociali. Caso storico di prassomorfismo è l’antropomorfismo nella versio-
ne critico-teologica elaborata dal presocratico Senofane di Colofone (VI° secolo a.C.). Attribuire
agli Dei forme esteriori, caratteristiche psicologiche e passioni uguali o del tutto analoghe a quelle IV
umane, è la grande e grave responsabilità riconosciuta dal filosofo a quella primigenia tipologia di -
prassomorfismo rappresentata dall’antropomorfismo. n.
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