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Riserva forestale di protezione “Metaponto”



                  Perseguire la tutela della biodiversità e, laddove possibile l’incremento
               della stessa, significa garantire, all’interno degli ecosistemi terrestri, lo svolgi-
               mento del giusto grado di interazioni inter e intraspecifiche che favoriscono
               l’ottimizzazione di tutte le funzioni svolte dalla copertura vegetale.
                  La ricchezza di biodiversità è un indice che quantifica il risultato di
               lunghi processi evolutivi all’interno delle popolazioni vegetali e animali
               presenti nella biosfera.
                  Un grado elevato di biovarietà, all’interno di un ecosistema, costitu-
               isce il presupposto ottimale per un corretto svolgersi di tutti quei pro-
               cessi che modificano geneticamente e morfologicamente i viventi, origi-
               nando nuove specie.
                  La diffusione delle specie invasive è attualmente una delle più grandi
               minacce alla conservazione dei livelli di biodiversità su scala mondiale.
                  Una specie viene definita aliena quando si trova al di fuori del pro-
               prio habitat naturale, importata dall’uomo accidentalmente oppure
               intenzionalmente per scopi agricoli, per la selvicoltura, oppure come
               pianta ornamentale (vedasi la robinia - Robinia pseudoacacia - e l’ailanto
               - Ailanthus altissima -).
                  Per essere classificata anche come invasiva di un determinato habi-
               tat, una specie vegetale deve possedere la caratteristica di adattarsi e
               proliferare in maniera incontrollata, fenomeno solitamente legato in
               parte alla mancanza di competitori naturali ed in parte alla facilità con
               cui colonizza il nuovo ambiente.
                  Le specie invasive nel nuovo ambiente causano:
               1. una graduale degradazione ed alterazione dell’habitat;
               2. il declino delle specie autoctone, a volte fino all’estinzione;
               3. una diminuzione della biodiversità locale;
               4. pericolosi “effetti cascata” (un insetto invasivo, ad esempio, puo’
                  minacciare una specie di insetto nativo attraverso la competizione e
                  questo può avere a sua volta un effetto sulle specie di uccelli che si
                  nutrono di questi insetti e sulle specie di piante che contano su
                  questi insetti per l’impollinazione o la dispersione dei semi).
                  Tutti i fenomeni suddetti, legati alla diminuzione della biodiversità,
               originano fragilità dell’ecosistema e ridotta capacità reattiva in relazione
               allo svilupparsi di stati di sofferenza che possono causarne il massimo
               degrado. Basti pensare infatti alla debolezza fitopatologica manifestata
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               da una coltura monospecifica che, seppur di origine naturale, espone il
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               fianco all’attacco di patogeni i quali, una volta insediatisi, possono facil-
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