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Riserva forestale di protezione “Metaponto”



               selvicolturali mirate”, alle quali seguiranno una serie di osservazioni in
               grado di poter meglio definire, in corso d’opera, la portata delle azioni
               colturali in futuro.
                  L’applicazione di tale metodologia faciliterà l’individuazione del
               metodo selvicolturale più idoneo variando le entità e le proporzioni
               degli interventi ponendoli in relazione al grado di copertura sovrastante.
                  A tal proposito, studiando la possibilità di realizzare ripuliture di
               superfici variamente colonizzate dall’acacia salina, si è dovuto prendere
               atto che non è pensabile effettuare, in tutte le aree in cui sarebbe aus-
               picabile, una rimozione sostanziale di tale specie, a causa della man-
               canza di una copertura arborea sostitutiva.
                  Proprio l’azione incontrollata della specie invasiva ha, infatti, deter-
               minato lo svilupparsi di interi comparti in cui non vi è alcuna forma
               vegetazionale in grado di supplire alla sua asportazione.
                  Non è da sottovalutare la possibilità che, in un ambiente litoraneo
               come quello considerato, l’eliminazione improvvisa della copertura del
               suolo su intere superfici, anziché favorire l’inserimento e la graduale
               sostituzione della specie invasiva con la rinnovazione delle conifere,
               causi al contrario un effetto desertificante.
                  Il programma sperimentale, di seguito riportato, suddiviso in azioni,
               indica come si è proceduto all’attuazione e come si intende proseguire
               nell’opera di contrasto all’acacia salina nella Riserva Forestale di Pro-
               tezione “Metaponto”.


               Azioni di ricostituzione degli equilibri naturali
               Azione n°1 - Ripuliture del sottobosco
                  Si è eseguita la rimozione della vegetazione cespugliosa in eccesso.
               Nello specifico sono stati realizzati interventi mirati a favorire la rin-
               novazione di Pino d’Aleppo, già insediata, liberandola dalla concorren-
               za della macchia, ampiamente presente nel sottobosco.
                  Si è proceduto non solo all’asportazione per ceduazione della vege-
               tazione di macchia eccessiva e, ove possibile, alla conseguente eradi-
               cazione delle ceppaie, ma anche a potature di contenimento della
               restante vegetazione che costituisce il sottobosco. (Fig. 4 e 5)

               Mitigazione dei disturbi
         Anno
                  Gli interventi sono stati eseguiti con gradualità, prestando atten-
         IV
               zione a non scoprire bruscamente il soprassuolo, onde evitare il con-
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