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Le risorse forestali e lo sviluppo delle zone montane
imprese artigianali e la proprietà forestale pubblica, p.e. tramite consorzi misti pubblico-privati.
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A tale proposito un’occasione di grande interesse sembra essere la nuova riforma didattica,
soprattutto in relazione alle possibilità di flessibilità e personalizzazione (lauree triennali, lauree
specialistiche, master, formazione permanente, ecc.), con notevoli opportunità di avvicinare il
territorio alla formazione avanzata.
15 Col termine di marketing collettivo si intende l’insieme delle azioni che un soggetto portato-
re di interessi collettivi (consorzio, centro di sviluppo, pubblica amministrazione, ecc.) avvia per
far conoscere al consumatore o alla struttura distributiva un prodotto, un servizio, o una gamma
di questi, commercializzati da un gruppo di imprese in un preciso ambito territoriale.
16 La promozione collettiva rappresenta uno dei punti di forza in termini di capacità di persua-
sione rispetto alle campagne individuali, sia perché desta meno forme di resistenza da parte dei
consumatori, sia perché ad essa viene associata una maggiore garanzia di standard qualitativo del
prodotto.
17 Piani di sviluppo socioeconomico e trasferimento delle competenze in materia di sviluppo.
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In particolare è stata effettuata una riqualificazione della manodopera forestale e dei disoccu-
pati, finalizzata alle tecniche di bioingegneria forestale, all’uso di macchine operatrici, all’alleva-
mento e all’impiego di specie autoctone per il rimboschimento in aree degradate da fenomeni
erosivi ed eventi alluvionali.
19 In particolare, nell’ambito del progetto APE è possibile ipotizzare la realizzazione delle
seguenti azioni:
- interventi in aree con alti livelli di naturalità: il programma può essere applicato a progetti
locali finalizzati al recupero-restauro degli ambiti degradati e vulnerabili, alla manutenzio-
ne del paesaggio;
- manutenzione del territorio: sono previste azioni di:
i. Protezione e connessione di ambiti naturali, protezione della fauna, ripristino della fun-
zionalità dei sistemi vegetali;
ii. Recupero degli ambiti fluviali compromessi con eliminazione dei fattori di degrado;
iii. Ricostituzione di equilibri ambientali, applicazione di tecnologie per la produzione di
energia a basso impatto;
iv. Interventi di conservazione degli ecosistemi, degli agroecosistemi (integrazione con
FEOGA) e dei paesaggi ecologici per la tutela dei livelli di biodiversità;
- attività e servizi di tipo innovativo per la riqualificazione e tutela delle risorse sostenendo
le attività complementari.
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