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Contributo per la realizzazione di un Arboreto in Roma


            natura, nella sua spontaneità. Contro tale eventualità, come si è detto
            prima, vi è l’enorme vantaggio della possibilità di confrontare le specie
            oggetto di studio in una determinata area ed alle stesse condizioni edafi-
            che e climatiche, senza il notevole dispendio di risorse finanziarie per
            osservarne il loro comportamento nelle regioni di indigenato.
               Senza, inoltre, considerare il grande privilegio dello studio più accura-
            to e comparato sulle razze, gli ecotipi, le cultivars, che solo l’arboreto può
            consentire rispetto all’osservazione diretta negli habitat naturali delle spe-
            cie. Così come le tante varietà che l’arboricoltura ha trascurato per i muta-
            menti intervenuti nei gusti dei cittadini e nelle conseguenti esigenze di
            mercato.
               Da ultimo, non va dimenticato che per la realizzazione di una così entu-
            siasmante iniziativa occorrono non soltanto grande amore e passione per
            le piante ma tanto ottimismo, molta pazienza e vera tenacia. Qualità che
            sicuramente sapranno dispiegare gli uomini (politici, istituzionali, accade-
            mici e tecnici) che dovranno cimentarsi in una sì fatta impresa, che, si ripe-
            te, darà lustro a Roma, all’Italia ed all’intera Europa.
































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                        Boston, collezione di lillà nell’Arnold Arboretum (foto V. Alliegro)
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