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IL RIAVVICINAMENTO DELL’IRAN
ALLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE
Prof. Georg MEYR
Docente di storia delle relazioni internazionali - corso avanzato - e
di storia dell’america del nord, nell’ambito dei corsi di Laurea in
scienze internazionali e diplomatiche, con sede a Gorizia
Se vogliamo accettare l’ipotesi che l’umanità abbia vissuto un suo sviluppo
originario e prioritario - quanto meno da quando la capacità di ricostruzione sto-
rica permette qualche certezza - all’incrocio fra Europa, Africa e Asia, ovvero
nell’area del Mediterraneo, non può sfuggire come molte delle grandi civiltà, che
migliaia di anni fa contribuirono a tale sviluppo, abbiamo poi conosciuto un
ristagno, una carenza di ruolo e di identità (“medioevo”?) che solo di recente, e
non in tutti i casi, sono stati superati da una sorta di Risorgimento. Concetto,
quest’ultimo, che implica una rinascita economica, politica e sociale, un sostan-
ziale processo di nazionalizzazione delle masse (George Mosse docet…) e una
consequenziale assunzione di status nella comunità internazionale.
Dalla teoria alla prassi: Italia (Roma, duemila anni fa), Grecia, Egitto, Iraq
(Mesopotamia), Persia (Iran, dal 1935: il protagonista di questo articolo) hanno
rappresentato forme straordinariamente importanti di stato/società prima di
Cristo o nei secoli immediatamente successivi, per poi conoscere un risveglio,
più o meno significativo nei vari casi, fra la fine del diciannovesimo secolo e
oggi.
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