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IL GRANDE INGANNO. I CARABINIERI NELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
per eventuale ulteriore impiego presso altri Comandi, specificando che si era trattato di
un’espressa richiesta delle autorità germaniche per ragioni di sicurezza.
In realtà, oltre duemila carabinieri, stipati in carri bestiame, erano già in
viaggio verso i Lager del Reich. Mischi arrivò ignominiosamente perfino a soste-
nere in quello scritto che ho creduto necessario dare notizia dell’avvenimento a tutti i
comandi dipendenti per impedire che le inevitabili deformazioni dell’accaduto, le propalazioni
ed i racconti così spesso artificiosamente alterati nello spirito e nella portata, possano indurre
a deduzioni estensive assolutamente prive di qualsiasi fondamento. I vertici della RSI
sapevano e la conferma la diede lo stesso Graziani al suo processo .
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La lettera costituisce però anche una formidabile testimonianza della
coraggiosa scelta fatta allora dalla gran parte degli appartenenti all’Arma, i quali,
trovatisi a dover decidere da quale parte stare, assunsero un comportamento non
sempre lineare [che] aveva giustificatamente ingenerato [sospetti] nell’animo dei nostri
alleati germanici, come fu costretto ad ammettere lo stesso Mischi, a riprova della
netta postura antifascista e antinazista assunta dai carabinieri. Il 17 ottobre
1943, l’Italia Libera, organo del Partito d’Azione descriveva i carabinieri sfuggiti
alla deportazione fuggiaschi come tanti altri giovani, italiani perseguitati dal tedesco e biso-
gnosi di rifugio e di aiuto… e ovunque il popolo li assiste con fraterna generosità. Quel gior-
nale clandestino si proclamava fiducioso di vedere i carabinieri fuggiaschi unirsi
al popolo in una sola volontà di combattere il tedesco .
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Una simile situazione doveva essere affrontata con la massima urgenza da
Mussolini e dai vertici della RSI e le decisioni non tardarono ad essere assunte.
2. La nascita della Guardia Nazionale Repubblicana
Mischi avviò da subito un’opera di demonarchizzazione esteriore ed interiore
dell’Arma con conseguente epurazione da tutti gli elementi infidi o comunque indesiderabili
[…]. Ho infine messo l’Arma al banco della prova per l’occasione della preannunciata leva
delle classi 24 e 25. Dall’esito di questa il DUCE potrà ricavare ulteriori elementi a conforto
delle sue definitive decisioni sull’avvenire dell’Arma .
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Nel frattempo, sull’altro fronte, dopo la fuga del re a Brindisi e la nascita
del Regno del Sud, il Comando dei Carabinieri Reali dell’Italia Meridionale, isti-
tuito il 12 settembre, si trasformò in Comando dell’Arma Carabinieri Reali dell’Italia
Liberata il successivo 15 novembre, agli ordini del Generale Giuseppe Pièche
(già prefetto di Foggia e Vice Comandante dell’Arma).
13 Processo Graziani cit., p. 354.
14 Renato Perrone Capano, La Resistenza in Roma, Napoli, Gaetano Macchiaroli editore, 1963, p. 297.
15 Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, Ufficio Segreteria, prot. n. 23/c del 2 novem-
bre 1943 in M. Pirina, 1943-1946 Storie di Carabinieri “Scomparsi dalla Storia”, Pordenone,
Centro Studi e Ricerche Storiche Silentes Loquimur, 2005, p. 10.
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