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IL GRANDE INGANNO. I CARABINIERI NELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
Promemoria per il duce datato 6 agosto 1944
(Fonte: www.notiziarignr.it/home/default.asp)
L’eminente professor Francesco Carnelutti, suo difensore nel processo, in
proposito aggiungerà che Si sapeva che fra i primi nella Resistenza c’erano i carabinieri.
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Per chiamarla La Fedelissima… è giusto che i tedeschi diffidassero dell’Arma .
Ovunque, appena proclamato l’Armistizio, i carabinieri erano stati i primi
ad opporsi alle truppe tedesche, da Porta San Paolo a Cefalonia. Da mesi inol-
tre, i carabinieri collaboravano nell’Italia del Sud con gli Alleati, ai quali avevano
reso possibile gestire senza troppe difficoltà l’ordine e la sicurezza pubblica nei
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territori liberati , grazie proprio all’incondizionato supporto che da subito ave-
vano assicurato agli Yankees. I carabinieri, allora come oggi, erano tanti e capil-
larmente diffusi e pertanto la loro sostituzione non era impresa facile. Già il
giorno successivo alla loro deportazione, il Comandante le Forze di Polizia della
5 Ivi, p. 346.
6 Il ministro degli Esteri britannico dell’epoca, Anthony Eden che poi succederà a Churchill nel
1955 nella carica di Primo Ministro, in risposta ad una interrogazione dell’opposizione, il 22 set-
tembre 1943, affermò: Perché usiamo i carabinieri? La Camera sa che essi non sono una organizzazione di
tradizioni fasciste. Al contrario esistevano in Italia molto tempo prima del regime. Supponiamo per comodità di
discussione che non avessimo usato i carabinieri. Cosa avremmo dovuto fare? Avremmo dovuto impiegare almeno
diecimila soldati britannici per svolgere il loro compito, non altrettanto bene, cfr. Commons Chamber, Volume
392, in https://carabinieri hansard.parliament.uk/Commons/1943-09-22/debates/19ed8cd0-
4e3e-4512-9694-2d4929b9436e/Commons Chamber, u.c. 8 marzo 2023.
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