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INTRODUZIONE
Le vicende della soppressione emergono anche in altri testi; si pensi ad
esempio all’omicidio a sangue freddo del giovane sottotenente dei Carabinieri
Vittorio Caroncini e alle vicende degli ufficiali rimasti nel pavese.
La Repubblica Sociale Italiana e i nazisti fecero sì partire i tristemente
famosi vagoni piombati che portavano alla morte ebrei. Ma non solo. Tanti
Carabinieri furono catturati, privati della libertà personale, torturati, uccisi o
anche solo deportati come oppositori politici, non solo come militari di una
entità effimera, la RSI, che si privava di suoi sudditi per inviarli e farli inviare in
campi di concentramento o di internamento.
La Resistenza dei Carabinieri nei territori sotto il controllo formale del-
l’entità statuale fu condotta in modi differenti: principalmente, i Carabinieri
rimasero al proprio posto come è stato ricordato; si pensi al comportamento
dei Carabinieri della Stazione di Fiesole, ricostruito dal professor Jonathan
Nelson, al comandante di quella di Forno, il maresciallo d’alloggio Ciro
Siciliano, con le parole dell’appuntato scelto QS Paolo Giovan-Battista
Pieraccini, al parigrado di Bellaria, Osman Carugno, che salvò tante persone di
fede diversa, seguendo la sua coscienza e il suo senso del dovere, come racconta
con grande puntualità e precisione il dottor Sergio Bucci. Alcuni, inizialmente,
abbracciarono il movimento resistenziale passando subito in clandestinità, altri
rimasti in servizio li fiancheggiarono, come pure supportarono le formazioni di
patrioti senza distinzione politica, continuando a garantire quel minimo di sicu-
rezza pubblica che la situazione contingente consentiva a favore delle cittadine
e dei cittadini. Emergono in questo senso il comportamento del carabiniere
Vittorio Tassi e di tanti altri militari dell’Arma nel senese. All’avvicinarsi del
Fronte o in prossimità di eventi particolarmente drammatici, si sbandarono
passando in forza effettiva alle formazioni partigiane con le quali avevano pre-
cedentemente collaborato o raggiungendo le proprie abitazioni ove possibile.
La partecipazione attiva dei Carabinieri ai combattimenti è un tema analizzato
dall’appuntato scelto QS Enrico Cursi a proposito di Firenze.
Ancora il nostro Presidente della Repubblica: “Un’estate, un autunno, di
attesa ansiosa e, insieme, di intensa preparazione di una nuova Italia, dopo gli
anni bui del fascismo […] Nella opinione pubblica dopo l’8 settembre del 1943,
era presente anche “l’attendismo”, la convinzione che fosse meglio non esporsi
alle rappresaglie nazifasciste e attendere che gli Alleati risalissero la penisola.
Questo atteggiamento non teneva in conto le sofferenze imposte alle popola-
zioni, quelle sofferenze gravi, imposte dalle forze occupanti, i soprusi, le depor-
tazioni. A levarsi furono i Resistenti, obbedendo all’ammonimento di Giuseppe
Mazzini: “più che la servitù temo la libertà recata in dono da altri”.
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