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IL PRINCIPIO DEL “PIÙ PROBABILE CHE NON” QUALE CRITERIO DI VALUTAZIONE PREFETTIZIA
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               mente puntualizzato collegandolo allo statisticamente più facile .
                    Tuttavia, come abbiamo visto, gli effetti prodotti da una comunicazione o
               una informazione interdittiva antimafia risultano molto incisivi, pregiudicando
               la possibilità di contrattare con la pubblica amministrazione o di conseguire
               erogazioni da quest’ultima, possibilità che per molte attività imprenditoriali rap-
               presenta la principale forma di committenza o di finanziamento.
                    Ne è conseguita una evoluzione normativa dell’istituto in senso partecipa-
               tivo che se da un lato ha reso il procedimento più articolato (contemplando la
               possibilità  di  procedere  anche  all’  audizione  degli  imprenditori  interessati),
               dall’altro ha consentito alle Prefetture (e in primis ai GIA) di valutare al meglio
               gli elementi indiziari emersi nel corso dell’istruttoria: ciò anche sotto il profilo
               della perduranza o della occasionalità dei tentativi di infiltrazione mafiosa, da
               cui discende l’applicabilità della prevenzione collaborativa di cui all’art. 94-bis
               del Codice antimafia.
                    Nel contempo, la giurisprudenza di settore si è preoccupata di definire in
               maniera sempre più dettagliata gli elementi da cui desumere le forme di condi-
               zionamento  mafioso  dell’attività  imprenditoriale,  per  quanto  la  lettura  e  la
               valenza vada contestualizzata rispetto all’ambito socio-economico e, soprattut-
               to, criminale di riferimento e tenendo presente dei nuovi modus operandi crimi-
               nali.
                    Si tratta, in definitiva, di materia in continua evoluzione e su cui gli opera-
               tori del diritto saranno chiamati a un continuo confronto.


















               56   Consiglio di Stato, sez. III, sentenza n. 1101/2024 Reg. Prov. Coll pubblicata il 2 febbraio
                    2024 in cui si legge che “quando dietro la singola realtà d’impresa vi è un nucleo familiare
                    particolarmente compatto e coeso -…è statisticamente più facile che coloro che sono appa-
                    rentemente al di fuori delle singole realtà aziendali posono curarne (o continuare a curarne)
                    la gestione o, comunque, interferire su quest’ultima facendo leva sui più stretti congiunti”. La
                    pronuncia è stata commentata da V. Giglio, Interdittive antimafia: al più probabile che non si aggiun-
                    ge lo statisticamente più facile, pubblicato in Terzaultimafermata del febbraio 2024.

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