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DOTTRINA




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             vedendo di conseguenza ;
                  ➣ ove invece i fatti emersi nel corso del procedimento risultino in qualche modo marca-
             tamente opinabili, e si debbano effettuare collegamenti e valutazioni, il provvedimento prefet-
             tizio deve motivatamente specificare quali elementi ritenga rilevanti e come essi si leghino tra
             loro, con la conseguenza che se gli atti richiamati contengono una sommatoria di elementi
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             eterogenei non ancora unitariamente considerati , spetta al provvedimento prefettizio valutare
             tali elementi eterogenei.
                  In ogni caso, aggiunge la stessa sentenza e come successivamente ribadito
             ancora dai Giudici di Palazzo Spada , l’impianto motivazionale dell’informativa … deve
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             fondarsi su una rappresentazione complessiva, imputabile all’autorità prefettizia, degli elementi
             di permeabilità criminale che possano influire anche indirettamente sull’attività dell’impresa, nel
             senso che il quadro indiziario dell’infiltrazione mafiosa posto a base dell’informativa deve dar
             conto in modo organico e coerente, ancorché sintetico, di quei fatti aventi le caratteristiche di gra-
             vità, precisione e concordanza, dai quali, sulla base della regola causale del «più probabile che
             non», il giudice amministrativo, chiamato a verificare l’effettivo pericolo di infiltrazione mafiosa,
             possa pervenire in via presuntiva alla conclusione ragionevole che tale rischio sussista, valutatene
             e contestualizzatene tutte le circostanze di tempo, di luogo e di persona.
                  Ed è proprio con la motivazione che il criterio probabilistico del più proba-
             bile che non assurge a strumento di controllo dell’operato dell’autorità prefettizia
             in sede giurisdizionale amministrativa, in quanto consente di verificare la cor-
             rettezza dell’inferenza causale che da un insieme di fatti sintomatici perviene
             alla ragionevole affermazione del rischio d’ infiltrazione mafiosa.

             4.  Conclusioni
                  Come  premesso,  la  documentazione  antimafia  è  strumento  di  assoluto
             rilievo nel contrasto alle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico, fenomeno
             che  determina  effetti  distorsivi  sul  mercato,  in  cui  si  trovano  a  competere
             imprese sane con imprese che si avvalgono della vicinanza ad ambienti mafiosi.
                  La pericolosità del fenomeno è tale da giustificare strumenti, come quelli
             in esame, fondati su logiche probabilistiche, quale quella del più probabile del non,

             principio che di recente il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale ha ulterior-


             53   In particolare, precisa il Consiglio di Stato “se gli atti richiamati nel provvedimento prefetti-
                  zio - emessi da organi giudiziari o amministrativi - già contengono specifiche valutazioni
                  degli elementi emersi, il provvedimento prefettizio si può intendere sufficientemente moti-
                  vato per relationem, anche se fa ad essi riferimento”.
             54   Ad es perché si sono susseguite relazioni delle Forze dell’ordine indicanti meri dati di fatto.
             55   Da Consiglio di Stato, sez. III, 18 aprile 2018 n. 2343, che giurisprudenza costante, quale
                  Consiglio di Stato, sez. III, n. 4657/2015, 1328/2016 e 4295/2017.

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