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DOTTRINA




                  La prevenzione si applica in tutti i contesti in cui il testimone, o il danneg-
             giato denuncia l’accaduto e pertanto, sulla scorta delle ultime accreditate ricer-
             che empiriche si è evinto che le tecniche di interrogatorio, o di escussione a
             sommarie informazioni testimoniali, possono essere un indispensabile punto di
             partenza, oltre un ausilio agli operatori di polizia giudiziaria.
                  Sulla scorta di questi orientamenti, le tecniche di interrogatorio che ver-
             ranno presentate, ben si adattano ai non addetti ai lavori, “pertanto non neces-
             sitano di addestramenti specifici” e rendono il vantaggio di tenere sotto con-
             trollo la formulazione di domande suggestive, ottenere un maggior numero di
             informazioni, ridurre il gap fra la verità storica e il contenuto dichiarativo e di
             rendere all’Autorità Giudiziaria una serie di informazioni basate su solide basi
             scientifiche.

             2.  Principali “funzionamenti” della memoria
                  Ogni ambito della nostra vita ha a che fare con la memoria e non solo, essa
             è presente a più livelli all’interno dei processi di ragionamento, decisionali, per-
             cettivi, cinestetici e visuospaziali.
                  Appare evidente che la memoria non è limitata solo alla capacità di conte-
             nere un certo numero di informazioni, ma anche di processarle o di rievocarle.
             Secondo un livello filogenetico, i processi mnemonici si sono evoluti nel tempo
             e nello spazio al fine di consentire l’adattamento all’ambiente (Klein, 2013).
                  La nostra memoria funziona in questo modo perché nelle varie epo-
             che, il genere umano ha affrontato sfide che hanno consentito di arrivare
             fino ad oggi anche grazie alla memoria: in buona pace dei contributi appor-
             tati dalla filogenetica, troviamo da un lato l’ambiente, coacervo di possibi-
             lità, senza il quale la memoria non avrebbe potuto stabilire specifici circuiti
             e  dall’altro  le  relazioni  interpersonali,  indispensabili  per  capire  il  nostro
             posto nella società.
                  Parafrasando le parole di alcuni autori (Conway, 2005, pag. 594), possiamo
             dire che la memoria è motivata dagli obiettivi. In tale cornice, il livello adattivo della
             memoria ha reso alcuni suoi circuiti più stabili rispetto ad altri e questo finaliz-
             zato all’adattamento e quindi alla sopravvivenza stessa.
                  Si pensi alle insidie che l’uomo ha e deve fronteggiare ogni giorno, quante
             informazioni relative ai potenziali pericoli, attuali o futuri, si devono ponderare
             per scagionare potenziali pericoli, aumentando conseguentemente anche l’effi-
             cienza del sistema mnemonico stesso (Santangelo, 2021; Morris, 2018).
                  La memoria, quindi, fra altri sistemi, ci ha permesso di funzionare e di sta-
             bilire anche una propria identità (Conway, 2004).


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