Page 299 - Rassegna 2024-4_1
P. 299

L’HATE SPEECH TRA VITA OFF-LINE E ON-LINE



                    Alla base di tutto c’è il fenomeno per cui gli individui continuano a diffon-
               dere immagini, video e informazioni private senza avere realmente contezza
               delle conseguenze cui si espongono, o degli effetti civili o penali e del potenziale
               pericolo di diventare vittima di comportamenti online.
                    Nel 2008 il caso di Anna Mayer divenne emblematico nel dibattito riguar-
               dante l’hate speech e il bullismo online, con particolare attenzione al corpo e alla
               salute. Anna, blogger e attivista sui social media, condivise apertamente le sue
               esperienze personali relative al suo peso, le difficoltà legate alla sua immagine
               corporea e le sfide psicologiche che stava affrontando. Le sue riflessioni, sincere
               e profonde, avevano l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi
               dell’immagine corporea e dell’autostima. Tuttavia, questa apertura suscitò anche
               una reazione negativa online. Molti utenti dei social media e dei forum iniziarono a
               commentare  in  modo  estremamente  offensivo  e  dannoso,  lanciando  insulti
               legati al suo aspetto fisico e criticando severamente le sue riflessioni sulla pro-
               pria immagine. Questi commenti la portarono a un’ulteriore emarginazione e
               contribuirono alla diffusione di un discorso d’odio, alimentato da una cultura
               online che spesso derideva o ridicolizzava chi condivideva apertamente le pro-
               prie  difficoltà  personali,  come  nel  caso  di  Anna.  Col  passare  del  tempo,  gli
               attacchi divennero sempre più crudeli e numerosi, arrivando a includere minac-
               ce di stupro tramite messaggi e e-mail. La giovane iniziò a riscontrare difficoltà
               anche nel trovare un lavoro, poiché molti post erano mirati a ostacolare la sua
               assunzione. Di conseguenza, si sentì costretta a inserire nel suo curriculum una
               nota per avvisare i potenziali datori di lavoro su ciò che avrebbero inevitabil-
               mente trovato cercando il suo nome online. Il caso di Anna Mayer  rappresenta
                                                                               7
               un esempio emblematico di cyberstalking e di cyberharassment , manifestandosi in
                                                                        8
               modo particolarmente violento sulle piattaforme digitali. Anche se le definizio-
               ni di questi termini possono variare, le molestie online sono generalmente intese
               come l’inflizione intenzionale di sofferenza psicologica attraverso interazioni
               online che sono abbastanza persistenti da configurarsi come un «comportamen-
               to continuato» piuttosto che un semplice episodio isolato.


               7    Citron, Danielle Keats, Hate Crimes in Cyberspace - Introduction (2014). Hate Crimes in Cyberspace,
                    Harvard University Press (2014), U of Maryland Legal Studies Research Paper No. 2015-11,
                    Available  at  SSRN:  https://ssrn.com/abstract=2616790,  https://papers.ssrn.com/sol3/
                    papers.cfm?abstract_id=2616790, dal libro di G. Ziccardi, L’odio online. Violenza verbale e osses-
                    sioni in rete.
               8    Questo comportamento, online harassment, ovvero molestie online, può prendere contorni dif-
                    ferenti, dal body shaming allo slut shaming e non c’entrano per forza le molestie sessuali. Si
                    tratta  di  cyberbullismo  nella  sua  accezione  più  ampia  con  commenti  volgari  e  messaggi
                    aggressivi sui social, ossia quei giudizi che portano a far sentire una donna colpevole o infe-
                    riore o comunque giudicata per determinati comportamenti.

                                                                                         51
   294   295   296   297   298   299   300   301   302   303   304