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INSERTO
ovvero su social network mira a provocare, offendere e umiliare il destinatario,
anche con il fine di accendere gli animi ed ingaggiare discussioni violente anche
verbalmente.
Spesso le offese vanno oltre la singola persona, prendendo di mira la
caratteristica della vittima, proprio come accade negli hate speeches. A tale con-
dotta, già deplorevole, si aggiunge la cosiddetta denigration, ossia la denigrazione
che il soggetto attivo realizza per diffamare in rete una persona parlando male-
volmente della stessa, pubblicando e diffondendo non solo commenti dei quali
cerca consenso in altri, ma anche fotografie o videoclip con il solo intento di
danneggiare la reputazione della persona colpita .
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È agevole comprendere come i discorsi d’odio e pregiudizio abbiano oggi
trovato terreno fertile anche tra i giovanissimi nella comunicazione via internet,
proprio per le caratteristiche tipiche diffusive di tale strumento. Invero, non esi-
stono confini delineati nella rete, che sfugge a qualsivoglia limite territoriale,
muovendosi anche oltre l’orizzonte nazionali.
Per questo, un contenuto una volta immesso nella rete, restando visibile on
line per un tempo indefinito ha una capacità offensiva inimmaginabile, soprat-
tutto quando ciò tocca minori e comunque ragazzi, maggiormente vulnerabili.
L’azione di condivisione o la frase mossa dal pregiudizio, producono effetti a
volte irreversibili e spesso non adeguatamente coperti dal piano sanzionatorio
della norma penale incriminatrice.
Basterà richiamare alla mente la drammatica vicenda che ha visto coinvol-
to il minore Andrea Spezzacatena. Si è trattato del primo caso in Italia di cyber-
bullismo, raccontato oggi anche in un film il ragazzo dai pantaloni rosa ispirato al
libro scritto dalla mamma del ragazzo, la signora Teresa Manes e significativa-
mente proiettato in anteprima nelle scuole, proprio in questo periodo. Un paio
di pantaloni che si stingono durante il lavaggio, il ragazzo che indossa i panta-
loni, mesi di cyberbullismo.
Deve far riflettere, anche in termini di politica general - preventiva l’em-
blematica l’escalation nata proprio da tale fatto, che ha spinto chi lo dileggiava ad
aprire un profilo facebook nel quale sono state riversate frasi di odio e pregiudi-
zio, ma anche un numero impressionante di utenti della rete che lo hanno ferito
con frasi ed insulti, condividendo commenti e pagine; la situazione così grave
ha poi condotto il povero ragazzo, schiacciato da tanto immotivato odio, a
togliersi la vita.
20 Definizioni estratte da: Rivista Soluzioni di Diritto Maria Sabina Lembo “Bullismo e cyber-
bullismo dopo la legge 29 maggio 2017, n. 71”, Maggioli Editore, pagg. 36-37, a cui si riman-
da anche per un approfondimento sul tema.
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