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DOTTRINA




                  Tutte le scelte che effettuiamo sui nostri dispositivi serviranno alla mac-
             china  per  crearci  profili  personali  sempre  più  dettagliati,  partendo  dai  gusti
             musicali, alle preferenze negli acquisti online, hobby, passioni e tutto ciò che
             viene ‘scelto’ attraverso la macchina. Alla fine capiterà che la macchina ci cono-
             scerà meglio di quanto potessimo farlo noi.
                  Da qui ne deriva che la possibilità di usufruire di una grande mole di dati
             e di computer sempre più performanti hanno generato una svolta importante
             nello sviluppo delle intelligenze artificiali. Uno studio del 2012 dell’IBM ha sti-
             mato che ogni persona lascia dietro di sé cinquecento megabyte di tracce digitali
             ogni giorno. Se si volesse effettuare un backup giornaliero di tutti i dati raccolti
             e stamparli su fogli di carta modello A4 in font corpo dodici fronteretro, non
             basterebbe uno spazio largo quattro volte la distanza terra-sole.
                  In un futuro, molto prossimo, le macchine saranno sempre più perfor-
             manti e milioni di persone perderanno il lavoro perché le capacità saranno con-
             siderate obsolete. Questo potrebbe portare ad accentuare ancor di più le disu-
             guaglianze di massa con il conseguente scoppio di disordini sociali. Un robot
             all’interno di una fabbrica costerà per la creazione quanto lo stipendio annuale
             di un impiegato ma potrà essere efficiente come tre operai, non dimenticando
             che i robot non hanno bisogno di pause ma restano performanti per tutto il
             turno di lavoro.
                  Le macchine si stanno impossessando sempre di più delle nostre abilità e
             la specie umana dovrà cercare in tutti i modi di starne al passo. Le preoccupa-
             zioni principali sull’IA oggi sono relativa alla perdita di posti di lavoro, alla man-
             canza di privacy e alla stretta sorveglianza che potrebbe esserci, alla diminuzione
             sino quasi alla scomparsa di empatia nei rapporti umani. In tale ottica la crea-
             zione di un quadro normativo preciso, specifico e dettagliato potrebbe fornire
             un valido ed efficiente ausilio per la creazione e la gestione di intelligenze arti-
             ficiale sempre più evolute. Avere delle regole chiare porterebbe all’organizza-
             zione di un sistema giuridico capace di sostenere i ritmi dell’evoluzione tecno-
             logica, costantemente in crescita. Le fabbriche di IA sarebbero in grado di crea-
             re nuove tecnologie con la consapevolezza di quali siano i confini e limiti da
             non superare o di come gestire l’aggiornamento e la diffusione di quelle già esi-
             stenti. Il dubbio però si creerebbe nell’utilizzo di tali tecnologie e se contem-
             plarne una limitazione potrebbe essere producente o controproducente per la
             società.
                  Una  faccia  della  medaglia  mostrerebbe  i  molteplici  vantaggi  che  le  IA
             garantirebbero  in  vari  e  numerosi  settori:  economici,  industriali,  giuridici  e
             sociali; l’altra faccia però mostrerebbe il ‘disagio’ sociale che si verrebbe a creare

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