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SEQUESTRO PREVENTIVO E CONFISCA,
TRA TUTELA DELL’ORDINE SOCIO-ECONOMICO E DIRITTI INDIVIDUALI
venti del reato nel circuito legale. Ma non solo. Dall’utilizzo di riserve occulte
per orientare le scelte politiche a livello locale e nazionale deriva un fondato
rischio per la stessa democrazia (la famiglia de’ Medici docet).
La rottura della catena che collega il reato al suo maladetto fiore e quindi al
suo reinvestimento nel sistema economico, nella pubblica amministrazione e
nella politica deve avvenire con strategie di prevenzione:
a)con lo sviluppo di una cultura della legalità, che induca i consumatori,
le famiglie, le imprese legali a non fruire dei servizi offerti dalle imprese crimi-
nali, quand’anche convenienti dal punto di vista economico;
b)con la riduzione dell’anonimato delle transazioni (infatti ogni operazio-
ne economica tracciabile diviene meno conveniente, ovvero più rischiosa in
senso penalistico: chi viola la legge lo fa perché si attende, in senso probabili-
stico, un beneficio positivo) e con il rigido monitoraggio delle modalità di tra-
sferimento dei capitali, che comporta un incremento del costo della ripulitura
del denaro di provenienza illecita .
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A ciò si affiancano, in chiave repressiva, il sequestro preventivo e la con-
fisca, mediante i quali lo Stato rende inutile la costituzione e l’attività stessa delle
imprese delinquenziali e, al contempo, impedisce i reimpieghi in condotte pari-
menti o anche più gravemente dannose per la collettività.
Nella materia sussiste tuttavia una forte tensione tra l’interesse dello Stato
(ad assicurarsi i mezzi e i proventi dei reati) e i diritti degli imputati e dei soggetti
terzi (a non essere deprivati dei beni acquisiti). Costituisce indice del primo
aspetto la menzionata proliferazione normativa delle forme di confisca, nel
codice penale e nella legislazione complementare. Di converso gli interessi degli
imputati sono stati ampiamente valorizzati dalla Corte EDU, che ha posto le
basi perfino per un ripensamento sulla natura giuridica della confisca. I diritti
dei terzi sono stati ampiamente tutelati dalla Corte costituzionale e dalla giuri-
sprudenza della Corte di Cassazione.
Ne consegue che il sequestro preventivo e la confisca si caratterizzano per
una complessità regolamentare crescente, al punto che la disciplina, allo stato
attuale, costituisce un vero e proprio labirinto. A tacer d’altro, le massime uffi-
ciali tratte dagli arresti delle Sezioni Unite in tema di confisca dal 1954 in poi
sono centotredici e in tema di sequestro preventivo circa la metà (sessantatré).
A ciò si aggiungono i molteplici pronunciamenti della Corte di Strasburgo inse-
riti nel CED della Cassazione (novantotto).
103 Sul punto, Masciandaro, Reati e riciclaggio: profili di analisi economica, in Il riciclaggio del denaro. Il
fenomeno, il reato, le norme di contrasto, a cura di Cappa e Cerqua, Giuffrè, Milano, 2012, pp. 17,
22 ss.
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