Page 51 - Rassegna 2024-3
P. 51

SEQUESTRO PREVENTIVO E CONFISCA,
                         TRA TUTELA DELL’ORDINE SOCIO-ECONOMICO E DIRITTI INDIVIDUALI




               venti del reato nel circuito legale. Ma non solo. Dall’utilizzo di riserve occulte
               per orientare le scelte politiche a livello locale e nazionale deriva un fondato
               rischio per la stessa democrazia (la famiglia de’ Medici docet).
                    La rottura della catena che collega il reato al suo maladetto fiore e quindi al
               suo reinvestimento nel sistema economico, nella pubblica amministrazione e
               nella politica deve avvenire con strategie di prevenzione:
                    a)con lo sviluppo di una cultura della legalità, che induca i consumatori,
               le famiglie, le imprese legali a non fruire dei servizi offerti dalle imprese crimi-
               nali, quand’anche convenienti dal punto di vista economico;
                    b)con la riduzione dell’anonimato delle transazioni (infatti ogni operazio-
               ne  economica  tracciabile  diviene  meno  conveniente,  ovvero  più  rischiosa  in
               senso penalistico: chi viola la legge lo fa perché si attende, in senso probabili-
               stico, un beneficio positivo) e con il rigido monitoraggio delle modalità di tra-
               sferimento dei capitali, che comporta un incremento del costo della ripulitura
               del denaro di provenienza illecita .
                                               103
                    A ciò si affiancano, in chiave repressiva, il sequestro preventivo e la con-
               fisca, mediante i quali lo Stato rende inutile la costituzione e l’attività stessa delle
               imprese delinquenziali e, al contempo, impedisce i reimpieghi in condotte pari-
               menti o anche più gravemente dannose per la collettività.
                     Nella materia sussiste tuttavia una forte tensione tra l’interesse dello Stato
               (ad assicurarsi i mezzi e i proventi dei reati) e i diritti degli imputati e dei soggetti
               terzi (a non essere deprivati dei beni acquisiti). Costituisce indice del primo
               aspetto  la  menzionata  proliferazione  normativa  delle  forme  di  confisca,  nel
               codice penale e nella legislazione complementare. Di converso gli interessi degli
               imputati sono stati ampiamente valorizzati dalla Corte EDU, che ha posto le
               basi perfino per un ripensamento sulla natura giuridica della confisca. I diritti
               dei terzi sono stati ampiamente tutelati dalla Corte costituzionale e dalla giuri-
               sprudenza della Corte di Cassazione.
                    Ne consegue che il sequestro preventivo e la confisca si caratterizzano per
               una complessità regolamentare crescente, al punto che la disciplina, allo stato
               attuale, costituisce un vero e proprio labirinto. A tacer d’altro, le massime uffi-
               ciali tratte dagli arresti delle Sezioni Unite in tema di confisca dal 1954 in poi
               sono centotredici e in tema di sequestro preventivo circa la metà (sessantatré).
               A ciò si aggiungono i molteplici pronunciamenti della Corte di Strasburgo inse-
               riti nel CED della Cassazione (novantotto).


               103  Sul punto, Masciandaro, Reati e riciclaggio: profili di analisi economica, in Il riciclaggio del denaro. Il
                    fenomeno, il reato, le norme di contrasto, a cura di Cappa e Cerqua, Giuffrè, Milano, 2012, pp. 17,
                    22 ss.

                                                                                         49
   46   47   48   49   50   51   52   53   54   55   56