Page 136 - Rassegna 2024-1
P. 136

OSSERVATORIO INTERNAZIONALE




                  Inoltre, dal momento che le “barriere all’entrata” per uno stato desideroso
             di fornire assistenza sono relativamente esigue, si è notato come gli interventi
             di assistenza securitaria spesso diano luogo a vere e proprie congerie di attori
             che portano interessi e razionalità diverse (Tholens, 2021). Il rischio di questo
             tipo di “assemblaggi” internazionali è però quello di sviluppare una logica pro-
             pria,  dal  carattere  fortemente  transazionale,  perdendo  contestualmente  la
             necessaria  attenzione  per  gli  effetti  trasformativi  che  intercorrono  fra  attori
             internazionali e contesto locale (Wilén, 2021).
                  I rischi che scaturiscono invece dalle attività di assistenza securitaria sono
             generalmente interpretati alla luce del modello principale-agente (Powell, 2019).
             La dinamica relativa all’assistenza militare è pertanto ricostruita come segue: un
             principale (il fornitore di assistenza) delega ad un agente (il recipiente) il perse-
             guimento dei propri interessi (ossia la stabilità e la relativa sicurezza del luogo
             di intervento). Tuttavia, è proprio l’atto di delega insito nell’assistenza militare
             che sottopone questo tipo di operazioni a numerosi rischi. In primo luogo, per-
             ché gli attori che più necessitano aiuti di questo tipo sono anche quelli che più
             probabilmente  saranno  affetti  da  instabilità  cronica,  violenza  e  corruzione
             (Biddle et al., 2018). Inoltre, raramente gli interessi dei principali sono perfetta-
             mente allineati con quelli degli agenti; pertanto, i primi per assicurarsi che i
             secondi portino a termine quanto concordato dovrebbero dotarsi di sistemi di
             controllo e sanzione che in determinati contesti non sono semplicemente pos-
             sibili  (Matisek  &  Reno,  2019).  Per  di  più  esiste  un  “rischio  morale”  (moral
             hazard) intrinseco: l’agente potrebbe non aver interesse a risolvere il problema
             per il quale riceve assistenza, onde evitare che la stessa assistenza cessi una volta
             conclusosi il contratto (Bapat, 2011).
                  L’agente potrebbe poi essere chiamato a risolvere un problema che, se
             affrontato, rischierebbe di minacciare la sua stessa sopravvivenza (ad esempio,
             come osservato in numerosi paesi dell’Africa sub-sahariana, ridurre drastica-
             mente il numero di forze armate per un decisore politico “fragile” è rischioso,
             poiché queste potrebbero dare luogo a un colpo di stato). Infine, il rischio mag-
             giore per i principali è quello della “leva inversa” (Matisek, 2020). Se è vero che
             i  fornitori-principali  cercano  di  esercitare  la  propria  influenza  sui  recipienti-
             agenti affinché questi ultimi risolvano un problema di sicurezza in luogo dei
             primi, sovente accade l’inverso.
                  Per quanto fornire assistenza sia meno costoso di un intervento diretto, di
             fatto una volta presa la decisone di assistere un paese, raramente decisori poli-
             tici torneranno sui propri passi, anche qualora l’agente si mostri poco o non
             compliante.

             134
   131   132   133   134   135   136   137   138   139   140   141