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CONVEGNI
L’istituto di alta formazione degli ufficiali dell’Arma dei Carabinieri si con-
ferma a livello interforze quale sede privilegiata in grado di accogliere relatori
qualificati permettendo così il confronto su temi di carattere scientifico anche
in campo storico.
Il convegno si è strutturato su cinque sessioni durante le quali relatori
appartenenti sia al mondo universitario sia a quello militare hanno presentato
gli interventi dedicati a questioni chiave attraverso punti di vista differenti.
Lo Stato Maggiore della Difesa ha organizzato l’incontro scientifico allo
scopo di affrontare “un periodo cruciale della storia d’Italia, ripercorrendone gli
eventi che videro protagoniste le Forze Armate […] Le Unità ed i singoli individui,
benché già profondamente provati dalle vicende di un protratto e impari sforzo
bellico, seppero dare, pur in condizioni psicologiche e operative estremamente sfa-
vorevoli, un’eccezionale prova di responsabilità e di fermezza, ben al di là di quanto
una certa visione semplificata di quegli avvenimenti sia disposta a riconoscere”.
Il programma del convegno riporta ancora che “Senza tener conto di quanti
persero la vita nei campi di prigionia, il tributo di sangue pagato da coloro che
parteciparono allo sforzo bellico alleato fu pesantissimo. Circa 95.000 tra morti e
dispersi e 20.000 feriti. In queste semplici, ma eloquenti, cifre è racchiuso il bilan-
cio di un sacrificio che contribuì in modo essenziale alle sorti del Paese. Fu infatti
anche grazie a quel sacrificio che l’Italia poté alla fine riconquistare la libertà e la
democrazia, oggi valori fondamentali delle nostre Istituzioni. Quegli uomini, che
già avevano sostenuto con dignità e onore altre impegnative e difficili prove, scris-
sero pagine luminose di eroismo e abnegazione. Tale retaggio di valori e di opere,
alla luce delle esperienze e degli ammaestramenti maturati dalle Forze Armate dal
secondo dopoguerra a oggi, è una preziosa eredità per il Paese”.
Una breve presentazione del capo ufficio storico dello Stato Maggiore della
Difesa ha dato l’avvio ai lavori alla quale sono seguiti i saluti delle autorità pre-
senti. In particolare, il Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, Sottocapo
di Stato Maggiore della Difesa, ha ricordato che “il 1943 […] segnò anche l’inizio
del viaggio di ritorno dell’Italia tra le democrazie […] vide allo stesso tempo del
debutto del raggruppamento motorizzato a Montelungo, la nascita della
Resistenza, il ritorno dell’Aeronautica e della Marina a combattere ora non più
per l’occupazione del suolo straniero ma per la Liberazione di quello nazionale”.
Inoltre, il Generale Masiello sottolineò che “molti, spesso giovanissimi, dovette-
ro scegliere da che parte stare, se con lo stato legale o con il passato regime
macabramente ritornato in vita sulle baionette tedesche. Non fu una scelta facile
[…] fra i molti che compirono quella scelta, nel senso giusto, alcuni pagarono
con la vita ed altri li avrebbero seguiti fino alla Liberazione del 1945.
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