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VIDEOSORVEGLIANZA E TUTELA DELLA PRIVACY E NELLE SMART CITY
della sicurezza personale, della loro casa, dei loro beni, nei confronti di perqui-
sizioni e sequestri ingiustificati; e chiarisce che non si possono emettere man-
dati giudiziari se non su fondati motivi sostenuti da giuramento o da dichiara-
zione. Questi emendamenti riportano diverse interpretazioni, spesso anche
contraddittorie.
L’uso da parte della polizia del sistema di riconoscimento facciale per
identificare continuamente chiunque e senza un sospetto può causare dubbi e
perplessità sull’eventuale violazione delle libertà fondamentali di espressione e
associazione. In particolare, quando il riconoscimento facciale viene utilizzato
da parte delle autorità per la schedatura dei manifestanti durante le manifesta-
zioni pubbliche per proteste.
I ricercatori del Center of Privacy and Technology della facoltà di legge
dell’Università di Georgetown hanno individuato tre livelli di rischio derivanti
dall’uso del sistema di riconoscimento facciale:
Moderato: fa riferimento ai metodi classici di raccolta dei dati biometrici
dei cittadini.
Alto: riguarda l’uso di banche dati di dati biometrici di cittadini senza
precedenti.
Molto Alto: quando vengono continuamente raccolte informazioni da
filmati provenienti da sistemi di videosorveglianza e telecamere corporee indos-
sate dalla polizia che creano problemi per la privacy e le libertà dei cittadini.
Prima della videosorveglianza e del riconoscimento facciale tramite tele-
camere, i database della polizia erano popolati esclusivamente di dati biometrici
presi da criminali, come il database di DNA dell’FBI, che per legge federale,
deve essere composto solo da campioni raccolti da persone arrestate o campio-
ni raccolti a seguito di indagini forensi.
Tuttavia, l’FBI con i sistemi di riconoscimento facciale (FACE Services)
arricchisce il proprio set di informazioni, creando una rete di database composta
da dati biometrici anche di altri cittadini. Tali informazioni permettono di creare
“grafi sociali” (relazioni fra soggetti/cittadini, abitudini, spostamenti, ecc.) che
danno alle agenzie governative un eccessivo potere di indagine a tappeto.
Sembrerebbe che diverse questioni relative all’acquisizione di dati biome-
trici tramite riconoscimento facciale acquistato dal dipartimento di polizia siano
state risolte dal Consiglio delle autorità di vigilanza di San Francisco bandendo l’uti-
(5)
lizzo della tecnologia di riconoscimento facciale (con un voto di 8 a 1). Quindi
San Francisco è di fatto la prima grande città a impedire il suo utilizzo.
(5) Il consiglio delle autorità di vigilanza di San Francisco è l’organo legislativo all’interno del
governo della città e della contea di San Francisco, California, Stati Uniti.
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