Page 46 - Rassegna 2023-3
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DOTTRINA
un’ispezione metodica del sito; e le modalità di raccolta, confezionamento e
gestione delle evidenze (in particolare se si ritiene di utilizzarle in sede dibatti-
mentale).
Una volta repertate, in entrambe le discipline si individua un’area di raccol-
ta che, nel caso di battlefield evidence collection, è opportuno collocare in prossimità
della via di esfiltrazione, al fine di poter abbandonare il sito recuperando il mate-
riale repertato laddove le condizioni di sicurezza dovessero mutare rapidamente.
Altro aspetto, riscontrabile in entrambe le discipline, è che le sopracitate attività,
compresa l’osservazione , procedono da una minore verso una maggiore intru-
(22)
sività, in linea anche con il principio di minimizzare il disturbo derivante dalla
ricerca che, nel Tactical Site Exploitation e nel Sensitive Site Exploitation, sarà propor-
zionale all’intensità e all’urgenza delle operazioni in corso.
Tra le principali divergenze non si può omettere di evidenziare il carattere
generalmente speditivo del battlefield evidence collection che, per quanto tale even-
tualità possa riguardare sporadicamente anche il crime scene investigation, di certo
non ne è prerogativa. Ad esso si collega una prioritizzazione delle evidenze da
raccogliere, con l’implicita accettazione di non repertare ipotetiche fonti di
prova nell’area target, al fine di ridurre il rischio di esposizione degli operatori a
situazioni potenzialmente fatali.
Peraltro, tale esposizione perdura fino al rientro in base, basti pensare che
anche terminata l’attività di repertamento, nel battlefield evidence collection bisogna
sempre considerare che sulla via di ritorno alla base possono essere stati dispo-
sti, tra le altre situazioni di pericolo, degli ordigni improvvisati (Improvised
Explosive Device), mentre per il crime scene investigation il rischio associato a questi
eventi è, nella maggior parte degli interventi, trascurabile.
Va evidenziato inoltre che lo sviluppo di nuove tecnologie e l’incremento
di sensibilità di quelle esistenti ha ampliato la tipologia di reperti capaci di fornire
informazioni utilizzabili e, come conseguenza indiretta, una mutata richiesta di
tempo da dedicare alla loro gestione, la quale dovrà essere strutturata garanten-
do, tra i requisiti fondamentali, la tracciabilità delle operazioni effettuate.
L’opportunità di implementare specifiche norme che strutturino tali ope-
razioni all’interno di un Sistema di Gestione per la Qualità (es. ISO/IEC 17020)
rappresenta, a parere degli scriventi, un obbiettivo da perseguire anche nel bat-
tlefield evidence collection, così come sta avvenendo per il crime scene investigation .
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(22) Anche la mera osservazione può essere un’attività intrusiva e richiedere la modifica necessa-
ria dello stato dei luoghi, basti pensare a titolo di esempio, ad una pistola inserita all’interno
di un cassetto.
(23) A titolo di esempio si segnala il manuale ENFSI-SOC-BPM-02 Version 01, pubblicato nel
dicembre del 2022 e intitolato Best Practice Manual for the Implementation of a Quality Management
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