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GLI INSEGNAMENTI DI MIO PADRE
Mi volto indietro, mi guardo intorno e affiora una moltitudine di inse-
gnamenti simili, potenti, puntiformi, inquadrati in una pluralità di tempi e di
contesti. Infiniti i particolari che potrebbero essere “spremuti”, tutti dotati
per me di una straordinaria forza didascalica. Si va dal rispetto per gli inse-
gnanti, che mai avremmo potuto mettere in discussione, alla capacità di pro-
teggere i figli piccoli o adolescenti dai pericoli, senza farne pesare l’esistenza,
per consentire loro di immaginare di vivere comunque in un mondo senza
rischi e cattiverie.
Dal rispetto dell’integrità del prigioniero (“con me non è mai stato tortu-
rato nessuno” mormorò davanti alla televisione che dava notizia delle torture
subite dal terrorista Cesare Di Lenardo) alla spinta a imparare sempre, incessan-
temente (ho il suo quaderno di inglese, di cui frequentò un corso serale a
Milano). Si va dall’elogio permanente dell’umiltà e della fatica, alla condanna
della slealtà. Non venni mai spinto, ad esempio, a coltivare amicizie altolocate,
ma fui piuttosto incoraggiato a frequentare il figlio del giornalaio o il figlio
dell’operaio immigrato.
Il colonnello Carlo Alberto dalla Chiesa, comandante della Legione di Palermo,
in occasione di una visita di studenti alla caserma sede legionale.
(Fonte: Direzione dei Beni Storici e Documentali dell’Arma dei Carabinieri, fototeca 35.98)
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