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FAMILY MASS MURDERS. CHIAVI DI LETTURA E PROSPETTIVE DI INTERVENTO




                        L’autore ha convenzionalmente limitato il periodo massimo di un omicidio
                  di massa a ventiquattro ore. La tempistica di un singolo processo viene deter-
                  minata da un momento di espressione e di azione continua. Negli stessi anni,
                  l’FBI ha sviluppato un sistema per classificare gli omicidi multipli raggruppan-
                                                                                                      (5)
                  doli in tre tipologie separate: omicidi di massa, omicidi seriali e spree murder .
                        Questi sforzi sono stati guidati dall’Unità di Scienze Comportamentali (BSU)
                  dell’FBI  e dal Centro Nazionale per l’Analisi del Crimine Violento (NCAVC).
                           (6)
                  Sia la BSU sia l’NCAVC iniziarono a documentare e studiare stupratori e assas-
                  sini multipli, come parte di un più ampio processo di ricerca e analisi delle ten-
                                                (7)
                  denze del crimine violento .
                        Secondo l’FBI l’omicidio di massa rappresenta un singolo incidente di omici-
                  dio multiplo in cui quattro o più vittime vengono uccise, all’interno di un evento
                  e in uno o più luoghi in stretta vicinanza geografica .
                                                                            (8)
                        Esistono opinioni diverse sul numero di vittime che costituisce un omici-
                  dio di massa. Il Manuale di Classificazione del Crimine  lo definisce chiara-
                                                                                  (9)
                  mente “qualsiasi omicidio in un singolo evento e in un singolo luogo che coin-
                  volge quattro o più vittime […] come omicidio di massa” (pagg. 95-96). Al con-

                  trario, la maggior parte dei ricercatori coinvolti nel campo concordano che tre o
                                                                               (10)
                  più vittime mortali comprendono un omicidio di massa . Tuttavia, Dietz (1986)
                  sostiene che: affinché la definizione sia operativa, è necessario specificare i
                  significati di un singolo incidente e di più vittime. L’omicidio di massa può veri-
                  ficarsi in più scene del crimine a condizione che rimanga un evento continuo
                  senza periodo di raffreddamento emotivo.
                        Quando si valutano i casi dei singoli criminali, a volte si riscontra una

                  potenziale sovrapposizione tra le diverse classificazioni di omicidio multiplo, in
                  particolare tra omicidio di massa e spree murder.


                  (5)   FOX & LEVIN, 2012.
                  (6)   La BSU fu istituita presso l’FBI nel maggio 1972, come parte dell’Accademia dell’FBI.
                        Attraverso la BSU, l’FBI addestrava e forniva assistenza alle Forze dell’Ordine, federali, sta-
                        tali e locali, nell’analisi dei crimini, specialmente i casi irrisolti di stupri e omicidi seriali
                        (KROUSE & RICHARDSON, 2015).
                  (7)   L’NCAVC, amministrato dalla BSU, fu istituito all’FBI nel 1984. Nel gennaio 1986 la BSU fu
                        divisa nella Behavioral Science and Instruction and Research Unit (BSIRU) e nella Behavioral Science
                        Investigative Support Unit (BSISU). La prima fu incaricata della missione di addestramento tra-
                        dizionale della BSU, così come della ricerca e sviluppo e dei programmi di addestramento
                        dell’NCAVC. La seconda è stata incaricata della profilazione dei criminali, del supporto con-
                        sultivo e del Violent Criminal Apprehension Program (VICAP) (Ibidem).
                  (8)   KROUSE & RICHARDSON, 2015.
                  (9)   J. E. DOUGLAS, A. W. BURGESS, A. G. BURGESS, R. K. RESSLEr, Crime Classification Manual,
                        1997, pagg. 95-96.
                  (10)  HOLMES & HOLMES, 2001.

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