Page 40 - Rassegna 2021-2_Inserto
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INSERTO



             […] E su tutto, un’altra verità voglio aggiungere! Che la massima parte di quei
             corpi torturati, di quei Caduti, non ebbero il culto sollecito dei loro cari, né un
             fiore deposto ad immediato ricordo: perché? Perché erano originari di terre lon-
             tane, perché non avevano combattuto in difesa di un loro particolare interesse
             o di un loro campanile; perché erano davvero cittadini di una più grande terra,
             l’Italia, e difensori di una più grande bandiera, quella tricolore».
                  Il Generale s’è soffermato molto sulla figura di un carabiniere-partigiano
             presente alla “festa dell’Arma”: nome di battaglia “Richetto”, al secolo Federico
             Salvestri.  Avrebbe  potuto  anche  parlare  del  ruolo  personale  avuto  nella
             Resistenza. Forse un rapido cenno avrebbe fornito ancor più efficacia al discor-
             so. Ma gli animi nobili come dalla Chiesa rifuggono dall’ego («le moi est haïs-
             sable», sostiene Pascal) almeno quanto i mediocri vi affondano. Il clou dell’allo-
             cuzione è rivolto alle difficili sfide future, o meglio, a come affrontarle: nel solco
             delle «verità» filo-costituzionali elencate: «Resi più forti da queste verità, che
             raccolti in tempi meno remoti - tra le inclemenze della terra e le inquietudini del
             popolo - ancora palpitano e respirano, cari carabinieri, con la vitalità di questi
             titoli - che altri non hanno - voi rifiutate le violenze ed il loro mercato, i mime-
             tismi ed i facili baratti, i giudizi costruiti sull’opportunismo; voi rifiutate da per-
             sone leali, il falso e l’insinuazione eretti a sistema; respingete - anche con il silen-
             zio - ciò che di ottuso e di folle può travolgere il bene di ognuno e di tutti».
                  Il «patriottismo costituzionale» celebrato da dalla Chiesa il 5 giugno 1980
             anticipa di una decina d’anni la relativa teorizzazione, elaborata da Habermas :
                                                                                      (56)
             se è vero che i principi politici universalistici della libertà e della democrazia
             sono fioriti all’ombra dello stato-nazione, non è un nazionalismo di tipo etnico
             che ne può costituire il sostegno sentimental-comunitario; un sano patriottismo
             deve fondarsi sull’orgoglio per le conquiste costituzionali raggiunte dalla comu-
             nità  nazionale.  Il  Presidente  Ciampi,  in  qualità  di  rappresentante  dell’«unità
             nazionale» (ex art. 87 Cost.), ne farà l’architrave della funzione d’indirizzo poli-
             tico-costituzionale del suo settennato, 1999-2006.
                  Insomma,  la  costruzione  del  “metodo  anticrimine”  operata  da  Carlo
             Alberto dalla Chiesa costituisce soltanto un aspetto di una vita votata totalmen-
             te ai valori della Costituzione del 1948. Tuttavia con tale “metodo”, partorito
             incredibilmente  in  un  tempo  brevissimo  ma  durato  ormai  già  quarantasette


             (56)  Vedi J. HABERMAS, La rivoluzione in corso, Milano, Feltrinelli, 1990, pag. 151. Il recepimento nel
                  dibattito italiano, politologico e costituzionalistico, del concetto di «patriottismo costituzio-
                  nale» è avvenuto principalmente a opera di: G. E. RUSCONI, Se cessiamo di essere una nazione,
                  Bologna, Il Mulino, 1993; C. T. ALTAN, Italia: una nazione senza religione civile. Le ragioni di una
                  democrazia incompiuta, Udine, Istituto editoriale Veneto Friulano,1995; M. VIROLI, Per amore
                  della patria. Patriottismo e nazionalismo nella storia, Roma-Bari, Laterza, 1995.

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