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INSERTO






























                                             30 aprile 1980
               Foto degli allievi dei due Plotoni Allievi Ufficiali Carabinieri dell’Accademia Militare di Modena del 161°
              Corso “Esempio”, scattata in occasione della celebrazione della Carica di Pastrengo. Al centro il Generale di
              Divisione Carlo Alberto dalla Chiesa, all’epoca Comandante della Divisione Carabinieri Pastrengo, e - tra gli
               Ufficiali presenti - il Comandante del I Plotone Capitano Giovanni Nistri, Comandante Generale Emerito
              dell’Arma dei Carabinieri. La 4° Compagnia Allievi Ufficiali, nella quale erano inquadrati i due Plotoni, era
             comandata dal Capitano f. (c) Cosimo Basile, fratello del Capitano CC Emanuele Basile, ucciso da cosa nostra a
                Monreale (PA) il 4 maggio 1980. Tra gli allievi, l’attuale Comandante del ROS Generale di Divisione
                                           Pasquale Angelosanto.
                  Carlo Alberto dalla Chiesa è certamente tra questi. Il suo discorso è tutto
             fuorché una combinazione di stereotipi, formule misticoidi, interiezioni, tauto-
             logie, immagini di maniera, aneddoti noti e gratificanti. Prosa tesa, linguaggio
             ricercato e sintassi elegante squadrano un messaggio nitido, tutto incentrato sul
             presente costituzionale: per un uomo così concretamente coinvolto nella storia
             del suo tempo non poteva essere altrimenti. Se ancora oggi tutte le autorità
             locali sono qui strette intorno ai militari dell’Arma - sembra sostenere in estre-
             ma sintesi il Generale -, se noi carabinieri siamo meritevoli di festeggiare il 166°
             compleanno, se continuiamo a essere tra i protagonisti della vita istituzionale
             del Paese in un tempo costituzionale che non è quello in cui siamo stati fondati,
             è perché di questo tempo, scandito dalla libertà e dalla democrazia, siamo tra gli
             artefici e tra i massimi custodi. La premessa di dalla Chiesa è chiara: nello svol-
             gere il suo discorso non attingerà a «una tradizione che sa di squadroni e scia-
             bole, di tappe del Risorgimento, di briganti, di lucerne in grigioverde appese ai
             fili spinati, di bende e sangue e tanto azzurro, su rocce, su steppe, su selle ed
             acrocori lontani; di una tradizione alla quale noi spesso ancoriamo il diritto a
             guardare - senza iattanza ma a testa alta - un qualsivoglia interlocutore».

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