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Intervento del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri
                          Generale di Corpo d’Armata Giovanni Nistri

                       ignor Presidente del Consiglio,
                       è motivo di grande soddisfazione accoglierLa stamane alla Scuola
                  SUfficiali. La Sua presenza gratifica l’impegno di tutti i Carabinieri ed
             è un segno di particolare considerazione verso gli Ufficiali frequentatori, qui
             seguiti,  con  competenza  e  passione,  dal  Quadro  Permanente  e  dal  Corpo
             docenti, a cui esprimo riconoscenza per la preziosa opera svolta.
                  Ringrazio il signor Ministro della Difesa, per la costante attenzione con la
             quale segue le tante evenienze della nostra quotidianità.
                  Saluto, in uno, tutte le Autorità che, numerose, hanno accolto il nostro
             invito. La Loro presenza testimonia la stima e il consenso che l’Arma riscuote
             negli ambiti istituzionali della Nazione. Grazie di cuore a tutti.
                  L’inaugurazione dell’Anno Accademico della Scuola Ufficiali Carabinieri è
             l’occasione per riflettere sull’esperienza trascorsa, al fine di delineare gli scenari
             futuri e indicare le progettualità connesse.
                  La consapevolezza dei cambiamenti agevola, infatti, lo sviluppo di modelli
             previsionali che siano garanzia di prevenzione, ancor più per gli Organismi cui
             è devoluta la responsabilità della sicurezza.
                  Tale impostazione assume particolare rilievo all’avvio di un nuovo anno
             accademico, che vedrà gli Ufficiali frequentatori prepararsi ai delicati compiti
             che li attendono.
                  Anche nell’anno appena passato abbiamo dovuto misurarci con minacce mol-
             teplici e trasversali, in un quadro complessivo connotato da continuità emergenziali.
                  Le sconfitte inferte agli assetti del “Daesh” e di “Al Qaeda” non hanno dis-
             solto le insidie portate dal loro messaggio, ancora in grado di alimentare pro-
             cessi di radicalizzazione in contesti interni vari e polverizzati come in ambiti ter-
             ritoriali a noi prossimi: dalla Libia al Sahel, all’arco balcanico.
                  Ad essi orientiamo la ricerca informativa - sul terreno come sul web - con-
             dividendo i risultati con le altre Forze di polizia e con le Agenzie di informazio-
             ne e sicurezza nel Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo.
                  In quella sede confluiscono anche le evidenze dell’attivismo delle matrici
             eversive - l’anarco-insurrezionalismo, l’antagonismo, la destra radicale - i cui fer-
             menti, pur da angolature antitetiche, mirano a strumentalizzare temi sociali for-
             temente divisivi.
                  Sul fronte della criminalità organizzata, la diminuzione dei reati di maggio-
             re allarme non attenua la nostra allerta verso le consorterie, che mortificano le


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