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PROFESSORESSA MARIA GABRIELLA PASQUALINI



               ritorno puro e semplice al focolare domestico, anche se spesso, per la morte del
               capofamiglia, provvedeva al mantenimento familiare. In sintesi: poteva rivelarsi
               a volte un momento di disturbo nella ricostruzione di un equilibrio sociale e
               familiare e partecipare alla pari ai fermenti rivoluzionari in atto, come fece più
               volte.
                     Intanto, come quasi sempre accade finanziariamente, dopo periodi così
               tragici e di cambiamento epocale, l’inflazione iniziò a divenire molto pesante
               soprattutto per la classe media e la piccola borghesia che pativano sempre di più
               della classe operaia o di quella contadina delle fluttuazioni del potere d’acquisto
               della moneta. Si viveva anche di contrabbando frontaliero e non scattarono le
               attenzioni alla valuta e era proibito esportare quella austroungarica da e verso i
               territori confinanti.
                     L’ordine pubblico non era più assicurato ovunque: l’Arma dei Carabinieri
               ebbe bisogno di un nuovo modello organizzativo che potesse gestire gli sciope-
               ri, le dimostrazioni e quindi strutturò dei Battaglioni mobili, diventando prota-
               gonista della difficile tutela di un ordine pubblico sempre più messo in discus-
               sione.
                     Inoltre, il problema economico diventò un serio problema sociale: la smo-
               bilitazione dei reparti combattenti, anche se eseguita progressivamente, rappre-
               sentava una forza lavoro non sempre riassorbibile nella vita civile anche per via
               di un alto numero di disabili che non potevano rientrare nella catena produttiva
               e un gran numero di militari, segnati nella psiche dai combattimenti, dai bom-
               bardamenti e dalla morte di commilitoni, amici o non, avvenuta nelle trincee e
               durante gli attacchi alla baionetta. Ancora non erano state approfondite le ori-
               gini del “male oscuro”.
                     Bisogna anche notare che in quel momento dell’anno immediatamente
               successivo alla fine della guerra e in quelli che vengono subito dopo, i partiti di
               massa non seppero intercettare le richieste della popolazione come conseguen-
               za di un conflitto devastante che per la prima volta aveva coinvolto pesante-
               mente anche la popolazione civile.
                     Vi era sicuramente un momento di confusione generale, un forte disorien-
               tamento di fronte anche alle nuove istanze bolsceviche che negli ultimi due anni
               di guerra si erano fatte sentire tra i soldati della popolazione. Il risultato di que-
               sto malessere generale non tardò ad arrivare dopo soli tre anni dalla fine del
               conflitto: gli ismi si impadronirono dell’Europa e condussero al secondo atto
               del conflitto europeo e mondiale.
                     Contestualmente, nuovi equilibri europei dovevano essere stabiliti perché
               gli imperi Austro Ungarico e Russo erano crollati e uno, la Germania, stava vol-
               gendo ad una struttura organizzativa diversa, la Repubblica di Weimar (debole


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