Page 17 - Rassegna 2019-2
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STRATEGIE DI CONTRASTO ALLA CORRUZIONE NEL PANORAMA
                                        INTERNO E INTERNAZIONALE



                     In quest’ultimo caso si è voluta trasferire nel settore pubblico la positiva
               esperienza dei modelli organizzativi di prevenzione dei reati degli enti, adot-
               tati in base alla normativa sulla responsabilità ex delicto delle organizzazioni
               collettive.
                     Su tale aspetto mi soffermerò più avanti, ma evidenzio sin da subito che
               ciò dimostra come una delle sfide già intraprese e che caratterizzeranno gli anni
               a seguire sarà quella di favorire il più possibile lo scambio di esperienze e buone
               prassi tra mondo pubblico e privato, dovendosi comprendere come siano esat-
               tamente comuni le sfide, le strategie e gli obiettivi da raggiungere per creare un
               mondo economico veramente competitivo e che sappia affrontare con successo
               i nuovi rischi della modernità.
                     Sotto diverso profilo, poi, tra le best practice in tema di contrasto alla corru-
               zione ritengo rivestano indubbia importanza anche tutti quegli strumenti (come
               ad esempio il rating di legalità delle imprese) in grado, da un lato, di attribuire
               vantaggi nella contrattazione con le pubbliche amministrazioni a quelle imprese
               che dimostrino un concreto impegno nel rispetto delle regole e, dall’altro, di
               “allontanare” dal mercato degli appalti pubblici (si pensi all’esperienza italiana
               delle  interdittive  antimafia)  quei  soggetti  economici  non  in  grado  di  fornire
               altrettante garanzie sotto tale aspetto.
                     Rispetto all’esperienza italiana, inoltre, io credo sia molto importante con-
               servare e proteggere una scelta di regolazione che ha visto proprio nella nascita
               dell’Autorità indipendente anticorruzione un passo imprescindibile per accom-
               pagnare quel processo di mutamento delle policy operative del settore pubblico
               avviato con la legge 190 del 2012.
                     L’idea, insomma, è stata quella di ascrivere ad ANAC non soltanto il ruolo
               di “custode” di questa stagione di cambiamento, ma anche un compito propul-
               sore nel fornire il necessario supporto alle varie amministrazioni, affinché que-
               ste si potessero orientare con maggiore facilità nell’applicazione concreta (cer-
               tamente non semplice) delle nuove normative.
                     Anche in quest’ottica vanno dunque interpretate le successive iniziative
               legislative che hanno voluto attribuire ad ANAC ulteriori e rilevanti poteri di
               vigilanza, controllo e di intervento sul settore degli appalti pubblici, soprattutto
               mediante l’utilizzo del flessibile strumento delle linee guida.
                     Del resto, penso sia difficile non convenire sul fatto che proprio il settore
               delle procedure a evidenza pubblica sia uno di quelli da monitorare con parti-
               colare efficacia e attenzione per orientare la gestione dei rapporti tra pubblico
               e privato verso logiche di prevenzione dell’illegalità.
                     Io credo che ANAC abbia interpretato egregiamente questo compito, e mi


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