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LA PRESIDENZA TRUMP: CONSIDERAZIONI DI “MID-TERM”
che consentiva agli USA di avere una spesa aggregata ben al di sopra del reddito
nazionale. Un altro fattore da non dimenticare che ha impoverito le società
occidentali, e quella americana in particolare, è stato lo sviluppo delle tecnologie
informatiche e telematiche (la cosiddetta Information and Communications
Technology - ICT - il fiore all’occhiello della Terza rivoluzione industriale); queste
nuove tecnologie, infatti, consentono di ridurre i costi di produzione e, soprat-
tutto, di risparmiare manodopera, creando disoccupazione.
L’unione di questi due importanti elementi, la concorrenza dei Paesi emer-
genti e l’ICT, unitamente agli strascichi della grande crisi globale dei mutui sub-
prime, nata proprio negli Stati Uniti, ha quindi giocoforza prodotto un progres-
sivo depauperamento della società americana che, come reazione, ha puntato
sulle politiche economiche isolazioniste e neomercantiliste proposte, e tenden-
zialmente attuate, da Trump.
Più in generale, sotto il profilo culturale, in Occidente è in atto una risco-
perta dei valori nazionali se non addirittura dei valori che si richiamano alla tra-
dizione. Ne sono un esempio i vari movimenti definiti “sovranisti” o “populi-
sti” che stanno emergendo con successo in vari Paesi europei e che hanno otte-
nuto una consistente fortuna elettorale. La Brexit del Regno Unito è chiaramen-
te un prodotto di questo nuovo clima politico che si oppone decisamente alle
logiche della globalizzazione mondialista.
Sta quindi sorgendo decisamente un nuovo protezionismo di matrice mer-
cantilista inteso a difendere gli interessi delle singole economie nazionali, in
contrasto con le dinamiche della globalizzazione. Già Alexander Hamilton, il
primo Segretario al Tesoro degli Stati Uniti era un forte sostenitore dei dazi, ma
erano altri tempi. Oggi si tratterebbe però di un protezionismo molto più sub-
dolo rispetto a quello “tradizionale”, in quanto contraddistinto, in una prima
fase, da un proliferare di barriere non tariffarie, barriere cioè di tipo regolamen-
tativo che hanno consentito di mantenere, almeno formalmente, lo spirito libe-
rista del WTO.
In questo quadro non stupisce, quindi, che il Doha Round, la tornata
negoziale che in seno al WTO doveva affrontare il problema delle barriere non
tariffarie, sia stato archiviato. Il ritorno alle vecchie logiche sovraniste, da molti
auspicato, ha segnato una battuta d’arresto nelle politiche globaliste e negli
accordi commerciali ad esse legati.
Un importante esempio della scarsa fortuna delle politiche a favore della
globalizzazione che ha come diretti protagonisti gli Stati Uniti e l’Unione
Europea è il TTIP, il Trans Atlantic Trade and Investment Partnership, partorito
dall’amministrazione Obama e che tanto ha fatto discutere in alcuni ambienti
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