Page 189 - Rassegna 2018-2
P. 189
BANDIERA E NAZIONE
Bandiera e Nazione. L’articolo 12 della Costituzione
Il settantesimo anniversario della Costituzione, definitivamente approvata
il 22 dicembre del 1947 ed entrata in vigore il 1° gennaio del 1948, non deve
essere celebrato con pompose manifestazioni retoriche. Le costituzioni, se
vogliono mantenere la loro capacità prescrittiva, sono realtà normative viventi,
che devono essere costantemente alimentate dal consenso e dall’impegno dei
cittadini. Commemorarle come testimonianze del passato, sia pure glorioso,
non rende loro un buon servizio.
Quando la Casa editrice Carocci mi ha proposto di partecipare all’iniziati-
va di ravvivare la conoscenza della Costituzione pubblicando dodici piccoli
volumi, uno per ciascuno dei primi articoli, dedicati ai “Principi fondamentali”,
ho dunque aderito molto volentieri, visto che lo spirito del progetto era proprio
quello del riavvicinamento dei cittadini alla Costituzione.
Ho scelto di scrivere sull’articolo 12, cioè sulla bandiera della Repubblica.
Come si sa, alla bandiera la Costituzione dedica solo una dozzina di parole: “La
bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre
bande verticali di eguali dimensioni”. Molto poco, dunque. Perché, allora, inte-
ressarsi proprio di questo scarno dettato normativo, apparentemente immerite-
vole di attenzione? Nel decidere di farlo, confesso, ha giuocato un piccolo ruolo
l’idea della sfida, perché la dottrina costituzionalistica italiana si era occupata
assai raramente del tema e valeva la pena di capire se ci fossero questioni ancora
aperte e non sondate. La ragione essenziale, però, è stata un’altra: il discorso
sulla bandiera si è sovente confuso con quello del nazionalismo ed era necessa-
rio ricongiungerlo - invece - alla diversa e più feconda prospettiva che fu seguita
dai Costituenti: quella del patriottismo.
I nostri Costituenti, infatti, sapevano bene che la Carta che andavano scri-
vendo era chiamata a reggere un’Italia uscita da quel fascismo che aveva usato
a piene mani l’arma della retorica nazionalistica per alimentare il consenso al
regime. Non ebbero timore, però, di parlare di Patria, non ebbero timore di par-
lare di Nazione. E non l’ebbero perché nella Costituzione manca qualunque
accenno alla politica di potere, all’esigenza dell’espansione del nostro spazio
vitale, a qualsivoglia ipotetica superiorità della stirpe italica. Il nostro tricolore,
dunque, non allude alla potenza, ma alla libertà dell’Italia, come del resto aveva
fatto già all’inizio della propria storia.
È infatti alla libertà d’Italia che mirarono i patrioti risorgimentali, quando
il tricolore verde, bianco e rosso, fece la sua prima apparizione pubblica ufficiale
il 6 novembre 1796, quale vessillo della Legione Lombarda; quando il 7 gennaio
189