Page 130 - Rassegna 2017-3
P. 130

STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI



                    In  primo  luogo,  l’emanazione  del  decreto  legge  91/2017  (convertito  in
               legge in data 3 agosto 2017 nr. 123) che ha previsto un espresso rinvio alla nor-
               mativa  comunitaria  ed  in  particolare  alla  Decisione  2014/955/UE  ed  al
               Regolamento n.1357/2014, in vigore dal 1° giugno 2015, per la corretta attribu-
               zione del codice CER ai rifiuti; rinvio introdotto in sostituzione della disciplina di
               cui alla legge 116/2014, quale premessa all’allegato D) citato, e che aveva previsto
               obblighi e procedure precise che il produttore deve seguire per l’attribuzione del
               corretto codice CER. L’urgenza dell’emanazione delle nuove norme (nell’ambito
               di un decreto legge che riguarda tutt’altra materia, in quanto attinente a disposi-
               zioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno) è derivata dall’acceso
               contrasto insorto tra i tecnici, anche quale conseguenza di importanti procedi-
               menti giudiziari, circa la presunta incompatibilità della normativa italiana prevista
               dalla legge 116/2014, rispetto alla normativa europea; incompatibilità derivante
               dal rilievo che la normativa interna avrebbe imposto maggiori vincoli rispetto a
               quella europea, in difetto degli obblighi di notifica che sono previsti allorché lo
               Stato membro, in attuazione di direttive e decisioni della Commissione, decida di
               introdurre ulteriori e più gravosi obblighi.
                    La seconda novità, in ordine temporale, riguarda l’ordinanza emessa dalla
               Corte di Cassazione, il 21 luglio 2017, ex articolo 267 del T.F.U.E, con la quale
               è stata rimessa alla Corte di Giustizia Europea la questione pregiudiziale circa
               l’ambito di operatività delle disposizioni comunitarie che il legislatore espressa-
               mente ha richiamato con il D.L. 91/2017. L’analisi della ordinanza di rinvio da
               parte del Supremo Collegio italiano, impone una breve disamina della disciplina
               della materia dei rifiuti, in particolare di quelli con codici a specchio, nonché
               delle contrapposte tesi circa gli obblighi che gravano sul produttore del rifiuti,
               ai fini di una corretta gestione di questa particolare categoria di rifiuti.




               2. Il difficile contemperamento del principio di prevenzione con quello
                  di sviluppo sostenibile


                    Come è noto la questione dei codici a specchio si ricollega al Catalogo
               europeo dei rifiuti, ove i rifiuti sono identificati in base:

               128
   125   126   127   128   129   130   131   132   133   134   135