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IL RUOLO DELL’ARMA DEI CARABINIERI A TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA:
                   IL COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DELLA SALUTE

160mila morti(4).
      Il contagio continuò ad investire il neonato Regno d’Italia, per tutta la

durata del XIX secolo e, sebbene i progressi della medicina servissero a conte-
nere il numero dei decessi e la diffusione della pestilenza, ancora una volta furo-
no i Carabinieri a giocare un ruolo decisivo nella tutela dell’ordine pubblico.

      Nel 1917 l’Italia, ancora alle prese con lo sforzo bellico del primo conflitto
mondiale, si trovò a fronteggiare la minaccia rappresentata dall’influenza spa-
gnola. Anche questa volta la nazione venne colpita duramente. Nel settembre
del 1918 la sola città di Palermo contava 177 decessi al giorno. A Napoli, per il
medesimo morbo, solo il 7 ottobre 1918 si contarono 256 morti. A Roma i
decessi, solo il 21 ottobre dello stesso anno, furono 260. In definitiva, nell’ot-
tobre 1918, punto più alto dell’epidemia, si contò in tutto il Regno d’Italia una
media novemila lutti al giorno(5). In questa drammatica situazione, ancora una
volta la fiamma dell’Arma riuscì a brillare per la dedizione con la quale prestò
soccorso alla sfortunata popolazione.

      Analoghe tragiche circostanze in cui i Carabinieri si trovarono a fronteg-
giare emergenze con drammatiche conseguenze di ordine sanitario, furono il
terremoto di Messina nel 1908, e l’alluvione del polesine nel 1951.

      Nel solco della tradizione di assistenza alle popolazioni, a tutela della salu-
te pubblica, sono da inquadrarsi anche le ultime missioni del Reparto nel centro
Italia, duramente colpito dalle fortissime scosse di terremoto.

      In tali circostanze i Carabinieri dei NAS, intervenuti d’iniziativa a suppor-
to dell’Arma territoriale, degli amministratori locali e progressivamente accanto
ai veterinari delle Aziende Sanitarie Locali, evidenziando un fortissimo senso di
appartenenza all’Istituzione e interpretandone al meglio la “vocazione” di vici-
nanza ai cittadini, hanno dato ampia prova di professionalità garantendo, con
quotidiani e numerosi servizi nelle zone terremotate, la vigilanza sulle corrette
modalità di fornitura e conservazione dei generi alimentari, sulla corretta ero-
gazione dell’assistenza sanitaria e sulle condizioni di salute del bestiame vagante.

(4) - Andrea PONGETTI, Società e colera nell’Italia del XIX secolo. L’epidemia di Ancona del 1865-67, edi-
      zioni “Codex”, 2009.

(5) - Eugenia TOGNOTTI, La “spagnola” in Italia. Storia dell’influenza che fece temere la fine del mondo (1918-
      19), Franco Angeli s.r.l., 2002.

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