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PROLUSIONE DEL COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA

      La scelta di questa riforma è
una conferma della fiducia delle
Istituzioni e della gente verso i
Carabinieri e un passaggio storico.
Con l’assorbimento nell’Arma del
Corpo Forestale, il Paese ha di
fatto costituito una forza di polizia
ambientale senza precedenti, non
solo in Europa, per ampiezza e
potenzialità.

      Nella lotta contro una crimi-
nalità sempre più transnazionale,
orientata alla globalizzazione -
come è per il traffico di rifiuti - era-
vamo già impegnati con reparti spe-
cializzati, i NOE, nati più di 30 anni
fa. Oggi, grazie alle nuove sinergie rese possibili dall’istituzione del Comando
Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare, l’Italia si è dotata di
uno strumento più forte per prevenire e contrastare i delitti contro l’ambiente.

      Delitti che sono crimini contro il futuro dell’umanità, che offendono la bel-
lezza della natura, compromettono l’ecosistema, nuocciono alla salute e alla vita
delle persone, inficiano lo sviluppo sociale ed economico dell’Italia e del mondo.

      Sappiamo tutti che l’Italia è particolarmente esposta a questi rischi: un
Paese che annovera bellezze paesaggistiche e culturali universalmente ricono-
sciute come straordinarie, troppo spesso offeso da un sistema criminale multi-
forme e pervicace che non si fa scrupolo di danneggiare, anche irreparabilmen-
te, la nostra risorsa più importante, il territorio.

      Sono partito dal racconto di una riforma che sembrava una sfida impos-
sibile e si sta invece realizzando non a caso. Vorrei segnalare proprio questo
all’attenzione dei frequentatori.

      Cari Ufficiali Allievi, non esistono imprese irrealizzabili se affrontate con
entusiasmo, fede, razionalità, accortezza, senso pratico e di responsabilità,
impegno e determinazione.

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