Page 80 - La Grande Guerra dei Carabinieri
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80 La Grande Gueraa dei Carabinieri L’attività di counter-inteLLigence deLLa regia Marina
Passaporto raffigurante il C.F. Rudolf Mayer in abiti civili.
Passport of Navy commander Rudolf Mayer in civilian clothes.
(Bollettino d'Archivio Ufficio Storico della Marina Militare, n. 4/2010).
inviato, sotto copertura diplomatica, a Zurigo. Giunto
nella città elvetica Ugo Cappelletti cominciò a frequen-
tare il locale di un marchigiano anarchico, che aveva co-
nosciuto a Vienna quando studiava all’università e con
il quale era rimasto in contatto. Il padrone presentò a
Cappelletti un cliente che non veniva spesso ma sembra-
va bene informato: l’avvocato Livio Bini. Fu in questo
modo che Bini, astuto e opportunista, venne in contatto
quanto, a seguito di una denuncia, i fiduciari della sua col Reparto Informazioni della R. Marina, divenendo
rete erano stati tutti catturati dalle Autorità italiane. Pur informatore doppiogiochista anche di quel Servizio. In-
nutrendo dei dubbi in merito alla veridicità della vicenda fatti, l’avvocato fiorentino – che non aveva notizie serie
riportata dal Bini, l’ufficiale austro-ungarico continuò a da fornire al nemico – collaborando col Servizio italiano,
tenere sul proprio libro paga l’avvocato fiorentino com- oltre al vantaggio di essere pagato da due parti, avrebbe
piendo un gravissimo errore. potuto facilmente fornire al Mayer notizie attendibili co-
Intanto, sulla base delle informazioni riferite da alcu- struite per l’occasione dalla Marina. Le ghiotte informa-
ni confidenti venuti a contatto col sedicente console a.u., zioni riferite da Bini al Mayer, in realtà confezionate ad
il Reparto Informazioni della R. Marina si convinse che arte degli uomini del Reparto Informazioni, contribuiro-
la rete di spie e potenziali sabotatori costituta in Italia no a far crescere la fiducia di quest’ultimo nel confidente
dal Marine Evidenzbureau aveva il suo centro occulto doppiogiochista che, ben presto, cominciò a frequenta-
a Zurigo. Venne dunque deciso di costituire in Sviz- re con regolarità la sede del Secondo Dipartimento del
zera una cellula della sezione di controspionaggio del Consolato austro-ungarico.
Servizio, all’epoca retta dal capitano di fregata Marino A capo della cellula di contro spionaggio di Berna fu
Laureati. La nuova cellula di controspionaggio estera fu posto il capitano di corvetta Pompeo Aloisi, un diploma-
collocata a Berna presso i locali della Regia Ambasciata tico di carriera e già ufficiale di Marina le cui peculiari-
d’Italia ma si provvide a creare anche una ramificazione tà, in termini di capacità ed esperienze pregresse, ben si
operativa a Zurigo. Come prima mossa fu inviato a Zuri- addicevano al delicato compito che egli avrebbe dovu-
go l’ingegnere irredento triestino Ugo Cappelletti. Fug- to svolgere in quella sede. Aloisi, sotto l’identità di co-
gito da Trieste nel novembre del 1914 insieme all’amico pertura del “commendator Marino”, giunse in Svizzera
Salvatore Bonnes, anch’egli ingegnere e irredento, Ca- nel maggio 1916; alle sue dirette dipendenze erano stati
pelletti, dopo aver militato tra le file degli interventisti,
all’ingresso dell’Italia in guerra si arruolò volontario nel On the opposite page: the Leonardo da Vinci battleship was a Regia
R. Esercito, venendo ben presto promosso al grado di Marina unit (Conte di Cavour class) designed by General of the Navy
sottotenente d’artiglieria. Nell’aprile del 1916, Capelletti Engineers Corps Edoardo Masdea. She entered service in the Regia
fu trasferito alle dipendenze del Reparto Informazioni e Marina on May 17, 1914. 21 officers and 228 crewmen, including the
commander, died in the explosion and in the attempt to save the ship.