Page 64 - La Grande Guerra dei Carabinieri
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64 La Grande Gueraa dei Carabinieri Funzioni sconosciute dei carabinieri: antonio Vannugli direttore dell’asinara
Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri - Ufficio Storico. Donazione Pavarotti - Vannugli.
Corrispondenza privata, cartolina datata 28 dicembre 1916. Postacard dated 28 December 1916
anche stati costituiti a Taranto 3 reparti di Carabinieri dell’armata navale prende il mare il 7 gennaio 1916.
Reali, provenienti prevalentemente da stazioni limitrofe Molti i dicasteri coinvolti, da quello della Guerra a
ai porti d’imbarco (Taranto e Brindisi soprattutto), vo- quello della Marina a quello degli Interni, con le sue Di-
lontari nella gran parte dei casi, con l’esplicito incarico di rezioni Generali, quella della Sanità pubblica e quella
garantire la sicurezza a bordo delle navi. delle Carceri e dei Riformatori; dunque una catena di
Compito dei Carabinieri sarebbe stato, infatti, in pri- comando particolarmente complessa, le cui conseguenze
mo luogo quello di occuparsi sia della vigilanza armata quasi obbligate furono i contrasti fra i vari Enti preposti,
nei porti sia – assieme ad alcuni reparti di fanteria – del- diventati di giorno in giorno più evidenti, soprattutto fra
la scorta armata sulle navi, durante la navigazione; una il dicembre del 1915 e la primavera del 1916, nella fase
“sezione”, destinata ben a rivelarsi insufficiente, non solo più acuta di quei trasferimenti.
nei numeri. Alla fine del dicembre 1915 arrivarono all’Asinara le
Diventava infatti quanto mai urgente, nelle ultime prime navi con i prigionieri, ma anche con i loro equi-
settimane del 1915, liberare le coste dell’Albania da quel- paggi – anche la scorta armata dei Carabinieri – destinati
la presenza di migliaia di ammalati, tanto più quando i a sbarcare – seppure su un molo apposito – e a passare
comandi militari italiani a Valona – molto prima che a colà una sorta di “quarantena” data la promiscuità du-
Roma – ebbero chiara la percezione di quanto fosse gra- rante il viaggio. Un ruolo, quello dei Carabinieri, non
ve il rischio di contagio (colera, tifo petecchiale, tuberco- riconosciuto neppure dai comandi degli altri corpi, che
losi, malaria erano le malattie più diffuse) anche – e forse pure facevano affidamento su quella presenza; mentre
soprattutto – per i militari italiani. ancora si combatteva, infatti, una “Pubblicazione specia-
Rischiosi furono quei trasferimenti, a stretto contatto le del Ministero della Marina”, soffermandosi su quelle
già durante la permanenza nei porti e ancor di più negli operazioni navali, trascurava completamente l’impegno
angusti spazi a bordo. delle altre Forze Armate e dei Carabinieri.
Il primo scaglione di Carabinieri a disposizione D’altronde, si tratta di una sottovalutazione del ruo-