Page 62 - La Grande Guerra dei Carabinieri
P. 62

62    La Grande Gueraa dei Carabinieri               Funzioni sconosciute dei carabinieri: antonio Vannugli direttore dell’asinara
                                                                 Comando  Generale  dell'Arma  dei  Carabinieri  -  Ufficio  Storico.  Do-
                                                                 nazione Pavarotti - Vannugli. Quadro (170 x 120 cm) firmato "István
                                                                 Szász – Asinara – 1917". Il quadro raffigura il colonnello Antonio Van-
                                                                 nugli. The picture shows colonel Antonio Vannugli.

                                                                    I prigionieri austroungarici sopravvissuti, dopo aver
                                                                 attraversato,  in  condizioni  difficilissime,  la  Serbia  e  il
                                                                 Montenegro, avevano raggiunto i più importanti porti
                                                                 del Paese delle Aquile, soprattutto San Giovanni di Medua
                                                                 e Valona, dove erano già di stanza le navi della Regia
                                                                 Marina italiana – o comunque requisite a questo scopo –
                                                                 oltre che di alcuni paesi alleati.
                                                                    E’ di Aldo Valori, pochi anni dopo la fine del conflitto,
                                                                 in un volume dal titolo La guerra italo-austriaca, una delle
                                                                 prime ricostruzioni di largo respiro di quegli eventi – se
                                                                 si escludono le pubblicazioni ufficiali, soprattutto quelle
                                                                 dei comandi militari – ed è significativo che, all’interno
                                                                 di quell’analisi, Valori evidenziasse solo in modo molto
                                                                 marginale, nell’Appendice, quella che era stata per usare le
                                                                 sue parole “la guerra nell’Adriatico”.
                                                                    E’ sottintesa la convinzione che le vicende in quell’a-
                                                                 rea del conflitto – la premessa, peraltro, del coinvolgi-
                                                                 mento dell’Asinara –, probabilmente proprio per il loro
                                                                 carattere non strettamente bellico, avessero avuto una
                                                                 valenza subalterna rispetto a quello che in fondo Aldo
                                                                 Valori – e non solo lui – considerava la guerra tout court.
                                                                    Nelle poche righe di sintesi, in quelle pagine, un chia-
                Nell’inverno  di  quello  stesso  anno,  benché  inizial-  ro ordine delle priorità messe in campo: prima il salva-
             mente non in modo esplicito, l’Asinara venne scelta,   taggio dell’alleato esercito serbo, poi i civili serbi e in ul-
             soprattutto per volontà della Direzione generale della   timo i prigionieri: non fa meraviglia, così, che siano stati
             sanità pubblica del ministero dell’Interno, come il luogo   proprio questi ultimi quelli che pagarono più di tutti in
             d’approdo delle migliaia di prigionieri arrivati sulle coste   termini di sofferenza e morte.
             albanesi, sotto il controllo dell’esercito serbo.      Dai porti albanesi, dunque, negli ultimi giorni del
                Di quella umanità sofferente – composta non solo di   1915, iniziarono i trasferimenti per mare.
             prigionieri, ma anche di militari serbi e di civili che scap-   Punto di avvio obbligato per la ricostruzione di que-
             pavano al seguito del loro esercito – coloro che arriva-  gli eventi, la “Relazione” pubblicata circa 10 anni dopo
             rono sulle coste furono, però, molti meno di coloro che   la fine della guerra dal generale Ferrari, il primo coman-
             avevano inizialmente iniziato la “lunga marcia”, benché   dante del campo dell’Asinara, fino all’arrivo del generale
             sempre molte migliaia.                              Vannugli. Una relazione che è anche una testimonianza
   57   58   59   60   61   62   63   64   65   66   67