Page 119 - La Grande Guerra dei Carabinieri
P. 119

119 119
             Carabiniere con apparecchiature recuperate ad un velivolo avversario abbattuto. 1915-1918.
             Roma, Museo Centrale del Risorgimento, Album S.
             In basso: Aldo Bonaccossa. Adamello. Cresta della Croce (m. 3276). 1916.
             Roma, Museo Centrale del Risorgimento, Album M1 46.

                Ma cosa, e soprattutto, perché si fotografava.   vennero    editate
                Tra le prime fotografie rese pubbliche su giornali e   apposite pubblica-
             riviste ci furono quelle dei danni irreparabili causati dal   zioni che offriva-
             bombardamento tedesco alla cattedrale di Reims, nel   no, a chi era lonta-
             settembre del 1914. Le macerie di quel particolare luogo   no dal fronte, una
             rappresentavano la barbarie di quella guerra che da lì a   panoramica com-
             poco avrebbe coinvolto altre nazioni, sconvolto il mon-  pleta degli eventi,
             do e dato un taglio netto con un passato, dal sapore an-  tra queste si ricor-
             tico, ormai tramontato. Bisognava testimoniare quanto   da  La Guerra, una
             stava accadendo e quanto stava cambiando. Bisognava   raccolta di fotogra-
             fotografare tutto, creare una sorta di “wunderkammer”,   fie  provenienti  dal
             un universo completo, dove chiunque poteva vedere e   Reparto Fotogra-
             sapere tutto di quanto stava accadendo. L’utilizzo della   fico  del  Comando
             fotografia diventava un mezzo di sensibilizzazione della   Supremo del Regio Esercito pubblicata dai Fratelli Tre-
             popolazione delle retrovie e delle zone lontane dal fron-  ves editori di Milano in fascicoli sciolti, o in volumi ri-
             te giacché il metodo di convincimento più efficace, quel-  legati, nel 1916 e divisa per sottotitoli tematici: In alta
             lo visivo, poteva raggiungere anche le fasce meno colte   montagna; Sul Carso; La battaglia tra Brenta ed Adige; La bat-
             della popolazione che, agli inizi del Novecento contava   taglia di Gorizia; L’Alto Isonzo; L’Aeronautica.
             in Italia un gran numero di analfabeti.                Sostanzialmente gli Alti Comandi usarono la foto-
                La fotografia era quindi da una parte            grafia sia per scopi tattici, come le riprese aeree, sia per
             uno strumento di propaganda, dall’al-               scopi di comunicazione interna ed esterna. Interna per
             tro un mezzo utile per la conoscenza                documentare la propria attività, esterna con intenti pro-
             del territorio. Infatti, oltre alle im-             pagandistici verso la società civile. La sezione fotocine-
             magini su giornali e riviste,                       matografica dell’Esercito aveva iniziato a fotografare fin
   114   115   116   117   118   119   120   121   122   123   124