Page 74 - L’Arte di Sebastiano de Albertis
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LE MODIFICHE AL DISEGNO tista di non intervenire sul carboncino di Di Lorenzo,
PRAPARATORIO che doveva rimanere integro agli atti “per ragioni le-
gali”, come saggio di concorso da non alterare, bensì
Sebastiano De Albertis con una lettera acconsentì di produrre un foglio a parte con le indicazioni che ri-
onorato all’operazione della Calcografia di riprodur- teneva necessarie (per il carteggio ASC, b. 29).
re il suo dipinto, ma nella stessa missiva indirizzata al Da queste lettere si desume che De Albertis non
Direttore della Regia Calcografia, Alberto Maso Gil- voleva che la traduzione a stampa della sua Carica
li, chiedeva tra le altre cose di poter visionare il dise- fosse esattamente corrispondente alla composizione
gno preparatorio, rappresentando il bisogno di inter- sul dipinto, almeno in alcuni dettagli, ai quali egli vo-
venire per apportare alcune modifiche alle zampe dei leva attribuire un’attenzione speciale: le zampe dei
cavalli (“... è d’uopo che io riveda il disegno prima cavalli al galoppo.
che si passi all’incisione dovendo io stesso fare del- De Albertis si era specializzato, sin dalla metà del
le correzioni alle gambe dei cavalli”. Lettera del secolo, nella pittura di scene militari del Risorgimen-
24 dicembre 1890). La Direzione gli accordò to, e in particolare nella raffigurazione di cavalli in
la possibilità di suggerire variazioni (lettera corsa. A questo proposito, la pittura degli ultimi de-
del 26 dicembre 1890), ma chiese all’ar-
cenni dell’Ottocento recepì con scrupolo scientifico
la rivoluzionaria notizia pubblicata dal fotografo in-
glese Eadweard Muybridge su un esperimento da
lui compiuto nel 1878 per conto di un
ricco americano. Egli fotografò con
una serie di 24 scatti, riproposti e
analizzati in sequenza, un ca-
vallo al galoppo, dimostrando
che quando l’animale è in cor-
sa effettivamente solleva da terra
per un istante tutti e quattro gli zoc-
coli contemporaneamente; ma
ciò avviene non nella fase di
massima estensione delle
zampe, bensì nella fa-
se di contrazione del
movimento. Pertanto
le zampe, quando si