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90 80 HO TANTA STORIA - GLI OTTANT’ANNI DEL MUSEO
ogni parola di lode, che ricordi il loro glorioso pas-
sato, sarebbe superflua. Valga il più affettuoso e cor-
diale augurio”.
Il 9 maggio successivo, nella stessa sala, il Tenente
Mario Pagano, Segretario dell’Istituto, tenne una se-
conda conferenza dal titolo “La voce delle cose nel
Museo Storico dell’Arma”. Seguendo un ordine
quasi topografico dei vari ambienti del Museo, l’ora-
tore condusse il vasto uditorio nel dominio dei più
puri sentimenti, rendendo possibile la contempla-
zione ideale degli oggetti, dei segni e dei simboli che
narravano ed esaltavano il passato dell’Arma.
Si trattò dunque di un avvio carico di entusiasmo
che portò ad approfondire, in maniera sempre più
puntuale, fatti e vicende legati alla storia dell’Arma,
nella prospettiva di diffonderne la conoscenza anche
fuori dal contesto militare.
Nell’ottobre 1937, il Museo Storico dell’Arma prese
parte al XXV Congresso Storico indetto dal Regio
Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.
Nell’occasione il Colonnello Filippo Tagliavacche,
addetto all’Archivio Storico del Museo, presentò ai
congressisti una statistica dei decorati e dei caduti
dell’Arma. Il lodevole successo riscosso dal relatore
La prima pagina del numero uno del Bollettino - Notiziario apparso spinse il presidente del Congresso, De Vecchi di Val
il 30 aprile 1932. La scelta della direzione del Museo fu di far
coincidere l'uscita del bollettino con l'anniversario di una delle Cismon, a promuovere per i partecipanti all’evento
ricorrenze più importanti per l'Arma: la carica di Pastrengo una visita del Museo Storico, “per il quale ebbe espres-
fortuna dell’Arma nel corso della sua storia secolare. sioni di grande ammirazione”, come riportarono le cro-
Le riflessioni del Maggiore Barengo furono accolte nache del tempo. Fu l’adesione a questo nuovo
con vivo interesse dai partecipanti, al punto che il spirito che il 1937 segnò una nuova epoca per il
Ministro della Guerra, Generale Gazzera così Museo Storico dell’Arma. Fu proprio in quell’anno,
scrisse nell’album ricordo dei visitatori della Scuola infatti, che a seguito dell’inaugurazione del 6 giugno,
Allievi: “qui dove i valorosi carabinieri si formano, avvenuta alla presenza del re Vittorio Emanuele III,