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            turazione dell’edificio di piazza del Risorgimento, il  al di là del mero recupero di materiale storico e alla
            Comando Generale ne aveva attribuito al Museo il     sua conservazione.
            monopolio della vendita a favore di tutti i militari.  Il Museo, infatti, è un organismo dotato di una sua
            Così, anche nelle stazioni più remote, il carabiniere  vitalità, un vero e proprio centro di produzione cul-
            aveva l’obbligo di redigere alcuni testi con elementi  turale, al quale si attribuisce una importantissima
            di tecnica professionale. Successivamente, tali qua-  funzione sociale e pedagogica, che passa attraverso
            derni erano sottoposti al controllo del proprio co-  la valorizzazione del patrimonio in esso custodito, la
            mandante di Stazione e quindi dell’ufficiale diretto  ricerca scientifica finalizzata a implementare e a
            che doveva poi attestare le reali capacità di scrittura  comprenderne le molteplici sfaccettature, l'attualiz-
            di ciascun carabiniere.                              zazione del passato nel presente, grazie alla cono-
            Nel suo articolato e funzionale processo di “studio  scenza e alla divulgazione di quanto scoperto, perché
            dei linguaggi”, il Museo dell’Arma in epoca mo-      esso stesso diventi una nuova testimonianza. Le fu-
            derna (ma come si può ben vedere da quanto de-       ture generazioni di militari e civili, che verranno a
            scritto sopra, impossibilitato a nutrirsi di riferimenti  contatto con esso, continueranno così ad attingere a
            antico-moderni)  è  divenuto  una  istituzione  com-  questa ricchezza, per “farne memoria”, e non sola-
            plessa, caratterizzata da molteplici aree, deputate ad  mente a ricordarne gli oggetti ed eventi ad esso le-
            ambiti di intervento sempre più settoriali, che vanno  gati, inesorabilmente limitati a declamar se stessi.



                                                 THE SOUL OF THE MUSEUM

               The refurbishment of the building, with new spaces, finally made possible the implementation of
               modern plans. These opportunities gave the possibility to define it as “the soul”, already outlined
               for the Institute in the decree of 1925. The Royal decree recognised for that reason, in addition
               to the presentation and exhibition of historical relics, the need for research study and dissemi-
               nation activities. So the museum became the real centre of the the cultural production of the
               Corps. The documents research became systematic and widespread throughout the national ter-
               ritory, through volunteer personnel and specifically, the “correspondent officer” especially ap-
               pointed by the commanders of the school and the Legions. New initiatives started as studies and
               lecturers on the past events and historical publications were published, including the annual edi-
               tion of the historical calendar, books, postcards, leaflets, medals, photographs. On the other hand,
               the decree foresaw the need to establish a library, an archives and a photos archives in order to
               collect all the donors and the files transfers.
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