Page 93 - Notiziario 4-2016
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CARABINIERI DA RICORDARE
sull'isola di Ponza e successivamente a La Madda- ALCUNE PAGINE DELLA RELAZIONE SULLE
lena. I tedeschi la chiamarono “operazione Quer- OPERAZIONI COMPIUTE DAI REPARTI
cia”, operazione fortemente voluta da Hitler e TEDESCHI PER LA LIBERAZIONE
conclusa in maniera fulminea. I paracadutisti, at- DI MUSSOLINI NELLA GIURISDIZIONE
terrati con gli alianti nell'area antistante l'albergo
di Campo Imperatore, non incontrarono opposi- DELLA STAZIONE DI ASSERGI, REDATTA
zione da parte degli agenti e dei carabinieri pur IL 14 SETTEMBRE 1943 DAL COMANDANTE
numerosi posti a guardia del duce, anche a causa DELLA STAZIONE BRIG. PIETRO CARUSI.
di indicazioni equivoche, mai del tutto chiarite,
giunte da Roma all’Ispettore Gueli, responsabile SI LEGGE NELLA RELAZIONE:
del dispositivo. “... IL CARABINIERE NATALI GIOVANNI,
Mussolini fu dunque prelevato con estrema sem- CHE SI TROVAVA DIETRO UN ANGOLO
plicità dalla sua “prigione” e trasferito in aereo DELLA PALAZZINA, USCIVA SULLA STRADA,
prima in quel di Pratica di Mare e quindi di lì, ANCORA SOTTO IL FUOCO DEI TEDESCHI
passando per Vienna, a Monaco di Baviera, dove E MORTALMENTE COLPITO AL PETTO
fu accolto dal Fuhrer. Era l’alba della Repubblica
Sociale “di Salò” e della definitiva divisione in DA UN COLPO DI MITRAGLIA
due dell’Italia. Dell’operazione Quercia la grande DECEDEVA POCO DOPO...”
Storia non ricorda dunque scontri decisivi né ge-
neralmente ricorda vittime, ma i fatti non si Quel 12 settembre 1943 Natali e Vitocco sacrifi-
svolsero in realtà in modo del tutto incruento. carono la vita nell’adempimento del proprio dovere
A fare le spese del colpo di mano tedesco furono senza immaginare quanto si fosse in realtà già
invece la Guardia Forestale Pasquale Vitocco e il consumato sulla cima del Gran Sasso, a Campo
Carabiniere Giovanni Natali, entrambi uccisi da Imperatore.
una seconda formazione motorizzata nazista che
procedeva verso il Gran Sasso via terra, in un’azione SergioBovio
coordinata con il blitz aereo.
I due si trovavano a valle, il forestale nelle campagne
di Assergi e il militare nei pressi della base della
funivia che portava alla vetta, entrambi ignari di
quanto stesse per accadere. Al passaggio dei
tedeschi il Vitocco tentò di dare l’allarme, ma fa
subito raggiunto da una raffica di mitra.
Morì il giorno successivo all’ospedale di L’Aquila.
Giovanni Natali era a guardia della funivia (al-
l’epoca si chiamava teleferica) con altri Carabinieri.
Quando vide la colonna tedesca sopraggiungere,
tentò di opporsi agli invasori ingaggiando un
breve conflitto a fuoco, ma venne presto sopraffatto
e ucciso da una sventagliata di mitra. Altri due
militari rimasero feriti dallo scoppio di una granata.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI 93