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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA

impiegati nella guerra Italo-Turca (1911-1912), con-        floreali adornano i profili dell’intera calciatura. Sono
dotta dal Regno d’Italia contro l’Impero Ottomano.          apprezzabili in entrambi anche le placche intarsiate
In particolare uno venne utilizzato nella "Battaglia        con cui sono ricoperti parte dei lati corti. Le due tec-
delle due palme” (Bengasi 12 marzo 1912), nella             niche citate consistono nell’incastonare fili o foglie di
quale perse la vita il Vice Brigadiere Bartolomeo San-      metallo (di solito in oro o argento) nelle incisioni ap-
lorenzo M.A.V.M..                                           positamente ricavate sull’oggetto da decorare. La ca-
Il moschetto del sottufficiale venne fatto preda bellica    ratteristica principale è che il metallo non viene colato
dagli ottomani, i quali, dopo averlo opportunamente         bensì battuto con un martello nell’incavo. Le due arti
impreziosito, lo destinarono a Ismail Enver Bey,            orafe differiscono nella profondità delle scanalature;
generale e politico turco, che a sua volta, in virtù dei    nella damaschinatura sono più superficiali mentre

PARTICOLARE DEL CALCIO CON ISCRIZIONE DELL'ARTIGIANO
IN LINGUA ARABA “LAVORO FATTO DA ARAD”

cordiali rapporti di servizio avuti con l’Arma presente     nell’agemina sono più profonde, con differenza anche
in Macedonia, lo donò al Gen. CC.RR. Conte Balduino         nel materiale di decoro aggiunto. Entrambe trovano
Caprini, comandante, all’epoca, della Divisione Ca-         origine fino dall’età del bronzo (700 a.C.) e nascono
rabinieri di Bengasi. Quella di ornare le armi era          con la finalità di decoro di oggetti religiosi, armi e
un’usanza molto diffusa nell'esercito ottomano, e           gioielli.In Medio Oriente si hanno le prime testimo-
anche l’altro moschetto ebbe la stessa sorte.               nianze della agemina e della damaschinatura a partire
L’arma fu presa dai Senussi (confraternita islamica         dal XII secolo.
degli Emiri di Cirenaica e Tripolitania) sui campi di       Il nome di queste tecniche di artigianato orafo richia-
combattimento, e dopo essere stata decorata, fu             mano le loro origini in Persia (attuale Iran) e in Siria,
donata al notabile senusso Mohamed Ali Bu Zeied,            ove era forte la concentrazione di artigiani: agemina
nominato consigliere di Governo della Cirenaica dal         viene infatti da “Agiam”, nome della Persia tra gli
Regno d’Italia. Nel 1924 però il prezioso moschetto         arabi, e damaschinatura dalla città di Damasco. In
gli fu sequestrato allorquando venne confinato a            Europa, nel medioevo, gli artisti fanno uso di queste
Ustica per motivi politici. A prima vista la classica e     tecniche nelle arti figurative, per la decorazione di
familiare forma dei moschetti mod. 91 viene lasciata        tavole dipinte. Successivamente gli armaioli rinasci-
in ombra dalla singolarità delle tecniche orafe utilizzate  mentali le impiegarono nelle decorazioni delle armature,
della "damaschinatura" e della "agemina": le mezze          degli elmi e delle armi da parata.
lune, le stelle in argento e i ripetuti e leggeri motivi
                                                                                                       Daniele Mancinelli

                                                            NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI 89
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