Page 31 - Notiziario 4-2016
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giorni precedenti ed insoddisfatti per i mancati inden- dell’Associazione Italiana per i Soccorsi ai Feriti e Ma-
nizzi. Le comunicazioni fra i reparti furono assicurate lati in Guerra (tale circolare è considerata di fatto
da una rete telegrafica con una stazione principale a l’atto di nascita del Corpo Militare della Croce
Sailetto collegata con le sottostazioni di Suzzara, Gon- Rossa). Completato il dispositivo d’attacco, il 16 lu-
zaga, Polesine, Begozzo e Tabellano. glio il generale di Mignano trasferì il suo quartier ge-
Il Generale di Mignano ordinò, inoltre, che fosse isti- nerale da Begozzo alla cascina Paglietta in località
tuito un servizio di sanità per il soccorso e la cura dei Croce del Gallo, sulla strada postale che collegava
militari feriti. Il servizio venne assicurato, in ottempe- Mantova con Guastalla (oggi SS 62 della Cisa).
ranza alla Circolare nr. 2146 del 1° giugno 1866 del Alle ore 5.00 antimeridiane del martedi 17 luglio
Ministero della Guerra, dalla sezione di Reggio Emilia 1866 l’artiglieria d’attacco dette inizio ad un pode-
roso cannoneggiamento all’indirizzo delle menzionate
A Villa Saviola e tre fortificazioni. Il fuoco contemporaneo di tutte e
Torricella otto le batterie (furono sparati più di 6500 colpi) e la
giustezza del tiro si rivelarono condizione necessaria
stazionavano due per una pronta e sicura riuscita dell’operazione. Ad
posti di osservazione essi, infatti, le opposte artiglierie austriache non sep-
affidati al controllo pero offrire adeguato tiro controffensivo.
Cosicchè, intorno alle ore 11.00 antimeridiane il Forte
dei Carabinieri, di Motteggiana fu ridotto al silenzio. Poco dopo le ore
perchè avvisassero 20.00, analoga sorte toccò ai Forti Rocchetta e Bocca
di Ganda, mentre il Forte Magnaguti di Borgoforte,
se lungo il Po vi più distante sull’altra sponda del fiume, interdetto dal
fossero movimenti fuoco degli attaccanti, rimase quasi del tutto estraneo
di truppa austriaci alla battaglia. Nella notte tra il 17 ed il 18 luglio, su
ordine del generale Sztankovics, governatore di Man-
tova, i presìdi austriaci abbandonarono silenziosa-
mente le piazzeforti ritirandosi nella fortezza di
Mantova, non prima, però, di aver fatto saltare ciò
che rimaneva delle opere fortificate.
Solo i Forti Rocchetta e Bocca di Ganda andarono
completamente distrutti, la miccia del Forte Motteg-
giana si spense da sé, mentre quella del Forte Magna-
guti si narra fosse stata tagliata da un coraggioso
popolano che volle preservare il paese da ulteriori
danni. Cessato il fuoco, il giorno 18 luglio il generale
di Mignano, accompagnato dai comandanti dei re-
parti che avevano partecipato all’attacco, prese pos-
sesso del Forte di Motteggiana facendo issare la
bandiera italiana. Il giorno seguente, lo stesso generale
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