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PAGINE DI STORIA
di GERARDO RENZI
un episodio che è rimasto nel cuore delle popolazioni
dell’Oltrepò Mantovano, che si videro risparmiare
un’ennesima calata delle truppe austro-ungariche sul
proprio territorio.
LE FORTIFICAZIONI AUSTRIACHE
SUL CORSO DEL PO NEL MANTOVANO
Dopo il 1815, con il riaffermarsi del principio della
Restaurazione, furono ridefiniti i confini degli Stati
così come scaturiti dal Congresso di Vienna.
Fu allora che la monarchia asburgica intese affrontare
il completo riassetto del proprio sistema difensivo,
giudicato ormai insufficiente anche alla luce delle pro-
L fonde trasformazioni introdotte dai tradizionali modi
di condurre la guerra.
Nel corso delle precedenti campagne di guerra si era
potuto constatare, infatti, che la mobilità delle arti-
glierie aveva segnato la fine delle fortezze isolate e
e operazioni belliche che condussero, nel luglio 1866, aveva determinato l’affermarsi di un’organizzazione
alla conquista da parte delle truppe italiane, del Forte difensiva di carattere territoriale in cui le singole piaz-
di Motteggiana, videro un prezioso contributo del- zeforti venivano ora concepite come piazze di mano-
l’Arma dei Carabinieri sia come unità combattente vra al servizio delle armate di campagna. Guardando
che come unità responsabile dei servizi di scorta, vi- ai possedimenti italiani, l’Impero asburgico aveva in-
gilanza ed informativi. dividuato un unico sistema difensivo in direzione
La battaglia, che si sviluppò in tre distinte operazioni, nord-sud, da Bressanone a Mantova, che avrebbe sta-
determinò la cacciata degli austriaci da quel punto ri- bilito e garantito una sicura via di comunicazione tra
tenuto strategico e permise la relativa conquista dei il Tirolo e la Pianura Padana, in grado di consentire
quattro fortilizi che formavano la doppia testa di sia il ripiegamento sia la preparazione di manovre
ponte di Borgoforte a ridosso del Po. Si tratta, invero, controffensive. E proprio in pianura Mantova e Pe-
di un episodio poco conosciuto nel contesto della 3^ schiera così come Verona e Legnago furono concepite
Guerra di Indipendenza, non avendo avuto un peso quali capisaldi delle due linee difensive determinate
determinante ai fini dell’andamento complessivo delle dal Mincio e dall’Adige, da opporre ad una direttrice
operazioni di guerra, ma non per questo meno impor- di investimento proveniente da ovest. Al generale Ra-
tante e meno degno di essere apprezzato. detzky era ben chiaro il vantaggio strategico che sa-
Motteggiana rappresentava un presidio chiave nell'as- rebbe derivato dal predisporre uno scacchiere
setto militare sotto il dominio austriaco e fu l’unico difensivo che sfruttasse congiuntamente le potenzia-
evento bellico, insieme alla battaglia di Bezzecca, ri- lità delle linee fluviali dell’Adige e del Mincio e dei
velatosi favorevole per le truppe italiane. Inoltre, fu territori fra loro compresi.
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