Page 23 - Notiziario 4-2016
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ANTICHE CRONACHE
Carabiniere Francsco Flamini con il suo cane Pascià oltre il tetto dell’auto. Un solo punto del suo corpo è
e il Carabiniere Quinto Urbena con Alf 12°. Due eli- scoperto. Quell’istante viene fissato, come in una fo-
cotteri sono pronti per alzarsi in volo ad ogni eve- tografia, nella mente del Maresciallo Calusio, appo-
nienza. Le vie attorno al reclusorio vengono stato dietro una finestra al piano terra a circa 20 metri
sgomberate e i portoni delle case adiacenti vengono di distanza. La stanchezza per la lunga attesa, l’ansia
presidiati da militari armati di carabina e moschetto per la delicatezza della situazione, il caldo di quella
automatico. Viene istituita una fitta rete di posti di interminabile giornata di luglio, lasciano il posto alla
blocco in tutto il comprensorio. Il bandito non deve fermezza e al sangue freddo. La respirazione diventa
avere scampo. Alle ore 21:50 circa, dopo quasi 13 ore, lenta, la mano ferma, il dito sul grilletto inizia la sua
l’epilogo. La “Giulia” di colore verde scuro è pronta corsa. Un solo colpo, uscito dalla carabina calibro 22
nel cortile con il motore acceso e gli sportelli aperti. dell’esperto sottufficiale, ferisce il Fantazzini allo zi-
Al suo interno vi sono anche i soldi. Il Fantazzini gomo, facendolo barcollare. Altri tre proiettili, esplosi
scende con gli ostaggi; fa salire il Piccirillo al posto dai restanti tiratori, raggiungono il detenuto che
guida e il Grasso, ammanettato con le mani dietro la crolla al suolo. Non sarà lui a rimetterci la vita, bensì
schiena, sul sedile posteriore. Silenzio e ombre calano Alf 12°, il bellissimo cane lupo che, intervenuto nel
come un sipario sul palco del grande cortile. bel mezzo della sparatoria, non riuscirà ad evitare il
Ma manca l’ultimo atto. La sagoma del criminale è fuoco amico, morendo poco dopo tra la disperazione
nascosta alla visuale dei Carabinieri dalla vettura del suo conduttore. Con la resa del fuggitivo, l’assedio
nella quale si appresta ad entrare; solo la testa sporge è terminato, le porte del carcere si spalancano. I Ca-
rabinieri, ormai stremati, escono. Per loro però, non
Due elicotteri sono è ancora tempo di riposo. La folla festante, ormai li-
pronti per alzarsi bera dall’incubo, li attende oltre quelle mura per por-
tarli in trionfo come eroi.
in volo ad ogni Intanto, il Fantazzini, ferito in varie parti del corpo,
evenienza. Viene viene affidato alle cure dello stesso medico che ha sal-
istituita una fitta rete vato la vita ai tre agenti. E’ ancora presto per i titoli
di posti di blocco di coda della sua storia. Condannato a diciotto anni
di reclusione, l’anno seguente si renderà protagonista
in tutto il di un nuovo, rocambolesco tentativo di evasione dal
comprensorio. carcere di Sulmona, conclusosi però in maniera ridi-
Il bandito non deve cola con la sua cattura all’interno di una cappella vo-
avere scampo tiva dove, con i malleoli rotti a seguito della caduta
dal muro di recinzione, terminerà la sua fuga.
Protagonista nella realtà come nella finzione, nel 1999
la sua vicenda ispirerà la produzione di un film dal ti-
tolo “Ormai è fatta” (titolo mutuato dalla sua auto-
biografia, edita nel 1976) per la regia di Enzo
Monteleone con gli attori Stefano Accorsi e Giovanna
Mezzogiorno. Lascerà il palcoscenico della vita nella
notte di Natale del 2001 quando, nella sua cella del
carcere di Bologna, dove era stato rinchiuso dopo
un ultimo tentativo di rapina durante la semilibertà,
un infarto metterà per sempre a tacere il suo cuore
tormentato.
Simona Giarrusso
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI 23