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CRONACHE DI IERI
















                                                          di ENRICO CURSI
















                     l mattino del 21 novembre 1945 il segretario   scina non avevano notato e sentito nulla di anormale,
                     comunale  di  Villarbasse  segnalò  all’Arma   sebbene venisse data per certa l’esistenza nella zona di
                     dei  carabinieri  di  Rivoli  che  dalla  cascina  una banda composta da soldati meridionali sbandatisi
                     denominata Simonetto, sita a tre chilometri    dopo l’8 settembre e già partigiani, capeggiati dal sici-
            I dall’abitato, erano scomparsi il proprietario         liano soprannominato “Carmelo il boia”.
            ed i contadini.                                         Il giorno dopo il Capitano Leproni, con elementi del
            In temporanea assenza del comandante della tenenza      battaglione mobile di Torino, effettuò un’accurata per-
            di Venaria Reale, sottotenente Losco Armando, e del     quisizione della cascina e una battuta nel terreno cir-
            comandante della compagnia di Torino Esterna 2, ca-     costante alla ricerca degli scomparsi o di loro tracce. A
            pitano di complemento Leproni Federico, si portò sul    circa ottocento metri dalla cascina l’ufficiale rinvenne,
            luogo, accompagnato dal Dirigente della Squadra Mo-     in due frammenti macchiati di sangue e separatamente
            bile della locale Questura, il comandante del Gruppo    nascosti sotto un leggero strato di terra, alla base di un
            Esterno di Torino, maggiore Cipri Aurelio.              filare di viti, una giacca grigia, la cui parte destra portava
            Dalle prime indagini emerse che nella serata prece-     sotto il bavero l’etichetta di una sartoria di Palermo.
            dente, tra le 18:30 e le 21:00, un numero imprecisato   Intanto venne scoperto che alcuni giorni prima un gar-
            di persone, presumibilmente armato e proveniente dal-   zone della cascina, certo Saporito Francesco, si era al-
            l’aperta campagna, era penetrato nella cascina, aveva   lontanato per recarsi a Montecassino per vedere dei
            rapinato gli abitanti e si era allontanato seguendo la  terreni di sua proprietà. Questo particolare colpì l’at-
            strada per la quale era venuto. In merito alla sorte delle  tenzione degli inquirenti in quanto Saporito, dicendosi
            dieci persone scomparse inizialmente si suppose, es-    analfabeta, aveva fatto leggere a più persone una lettera
            sendo  stati  rinvenuti  nella  stalla  una  clava  di  legno  la cui busta portava il timbro postale di partenza di
            duro recante tracce di sangue nella parte terminale più  Torino Porta Nuova e nella quale si parlava di “una
            grossa e un berretto fantasia intriso di sangue, che i ra-  decina di giornate di terreno” di cui era stato trovato
            pinatori, non soddisfatti del bottino, avessero seque-  un  acquirente.  Questo  particolare  parve  strano,  in
            strato e nascosto nelle colline circostanti, per tentare  quanto  sembrò  anomalo  che  un  bracciante  agricolo
            una estorsione, il proprietario della cascina avvocato  potesse trattare un affare del genere, ed ancora più in-
            Gianoli Massimo. Tale ipotesi era avvalorata dal fatto  solito che dei meridionali usassero la misura agraria
            che gli abitanti di alcune case che contornavano la ca-  tipicamente piemontese della “giornata”.



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO X  45
                                                                      NO TIZIARIO ST ORICO DELL ’ARMA DEI C ARABINIERI - N.  4  ANNO X   45
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